Banca Popolare di Grosseto
Toscana, Grosseto
La Banca Popolare Cooperativa di Grosseto fu costituita come società cooperativa a responsabilità limitata il 7 luglio 1892; venne inaugurata il 27 novembre dello stesso anno nella sala del Tribunale cittadino sotto la presidenza di Carlo Ponticelli, possidente terriero e successivamente sindaco della città (1895-1902), e alla presenza di numerose autorità pubbliche (tra cui il deputato Ettore Socci). Per lo statuto del 1897, suo scopo era «di procacciare il credito ai propri soci col mezzo della mutualità e del risparmio» (art. 2). Svolse la sua modestissima attività a favore delle classi meno abbienti e la sua clientela era pertanto formata per la quasi totalità da piccoli commercianti, agricoltori affittuari o coloni, operai, pensionati e altri professionisti che difficilmente avrebbero potuto ottenere fidi da altri istituti. Fino al 1948 la Banca non aveva una propria sede, ma usufruiva di un locale in affitto di proprietà del comune, situato in una via secondaria del centro, in un grosso stabile ad uso abitazione; dall'estate di quell'anno si spostò in corso Carducci al numero civico 10. Con delibera dell'Assemblea del 27 marzo 1949, l'Istituto ha assunto la denominazione di Banca Popolare di Grosseto. Il 20 luglio 1950 entrò in funzione un'agenzia a Giuncarico, frazione del comune di Gavorrano, poi chiusa nel 1952. Nel frattempo, dall'inizio degli anni '50 la Banca era entrata in difficoltà sia per la fragile situazione finanziaria che per i dissensi tra gli organi direttivi e amministrativi. L'Istituto Centrale delle Banche Popolari intervenne prestando l'assistenza dei propri funzionari ed esplorando presso i suoi associati la disponibilità all'assorbimento della Banca, senza tuttavia giungere ad alcun risultato per l'opposizione locale. Solo con l'Assemblea del 29 novembre 1952, «riconosciuta l'assoluta impossibilità di assicurare l'ulteriore funzionamento dell'azienda senza aggravare lo stato di disagio che renderebbe sempre più problematica e inattuabile una favorevole soluzione», venne autorizzata la progettata fusione con la consorella di Siena. Per disposizione del Governatore della Banca d'Italia del 22 giugno 1953 venne fusa per incorporazione nella Banca Popolare Senese, sanzionando quanto deliberato dall'Assemblea dei soci dell'Istituto grossetano del 19 aprile 1953 e di quella dell'Istituto senese del 26 aprile 1953. Con lo stesso provvedimento si stabiliva anche la sostituzione della Banca Popolare Senese con una propria dipendenza nell'esercizio dello sportello bancario della incorporata in Grosseto.
relazioni
ente conservatore
bibliografia
- Il Bollettino generale finanziario, anno XXIV, 10 dicembre 1892, n. 977, p. 388;
- Confederazione Generale Bancaria Fascista - Sezione Economico-Finanziaria, Annuario delle banche e banchieri d'Italia. 1927-1928, Milano, [Confederazione Generale Bancaria Fascista - Sezione Economico-Finanziaria], 1927;
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 159, 15 luglio 1953;
- Paolo Ponticelli, Tutto è presente in Maremma. Duecentocinquanta anni di storia in Maremma, Siena, Edizioni Cantagalli, 2003.
fonti
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di credito, prat. n. 3665, fasc. 1 Banca Popolare Cooperativa di Grosseto. Corrispondenza e situazioni;
Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di - credito, prat. n. 3665, fasc. 2 Banca Popolare Cooperativa di Grosseto. Corrispondenza;
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di credito, prat. n. 3666, fasc. 1 Banca Popolare Cooperativa di Grosseto. Corrispondenza;
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 4 Ispettorato del credito, sottofondo 1 Ispettorato del Credito, prat. n. 970, fasc. 3 Banca Popolare Cooperativa di Grosseto.