Istituto Popolare di Credito e Risparmio di San Severino
Marche, San Severino Marche (MC)
L'Istituto Popolare di Credito e Risparmio di San Severino venne costituito con atto notarile del 28 novembre 1873 (rogito Giovanni Scuriatti) come società cooperativa di credito anonima per azioni nominative, con capitale nominale di lire 24.000 diviso in 40 azioni di lire 60 ciascuna, sottoscritte da 112 cittadini. L'iniziativa risaliva ad un Comitato promotore di 20 cittadini, in prevalenza del mondo delle professioni, che il 13 agosto 1872 aveva presentato un programma intitolato «Il Soldo Operaio» poiché il progetto di fondare l'Istituto bancario consisteva nell'emissione di azioni che si sarebbero dovute estinguere nel periodo di quaranta mesi attraverso il pagamento di un soldo ogni giorno (allora corrispondente alla ventesima parte della lira). L'Istituto nacque con l'intento di dedicarsi principalmente al risparmio dei lavoratori e per sradicare la pratica dell'usura, essendo allora la città un importante centro agricolo e commerciale e di produzioni artigianali privo di un istituto di credito. In seguito ad un successivo atto notarile del 4 aprile 1875 (rogito Giovanni Scuriatti), con il quale lo statuto originario fu modificato, l'Istituto venne autorizzato con regio decreto 30 maggio 1875. Fu però operativo dal 20 febbraio 1876 a causa di ritardi nella sistemazione della sede e nella nomina del personale. Nel 1883, con la riforma del Codice del Commercio, si trasformò in società anonima cooperativa. Dopo un avvio stentato per la limitatezza delle risorse a disposizione, l'attività dell'Istituto crebbe gradualmente, favorita anche dal fatto che nel 1885 esso divenne corrispondente della Banca Nazionale. Nel primo decennio del '900, tuttavia, entrò in sofferenza, anche per la concorrenza di un altro Istituto di credito locale (la Banca Settempedana). Data l'inefficacia dei provvedimenti adottati per farvi fronte, l'Assemblea generale del 30 marzo 1919 deliberò per la messa in liquidazione e furono avviate trattative per un suo assorbimento nella Cassa di Risparmio di Camerino, allora intenzionata ad aprire uno sportello in San Severino Marche. I due Istituti giunsero ad un accordo il 15 giugno 1921, in base al quale la Cassa di Risparmio avrebbe concesso assistenza tecnica ed economica nella liquidazione e sarebbe subentrata all'attività dell'Istituto con una propria agenzia. In seguito alla delibera del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Camerino del 22 ottobre 1921 a favore dell'accordo, dal giorno successivo fu operativa in San Severino Marche con una propria agenzia, mantenendo il personale dell'Istituto. Dal 1° ottobre 1922 presero avvio le operazioni di rimborso delle azioni del cessato Istituto e il 2 marzo 1924 fu chiusa la procedura di liquidazione con il pagamento dei suoi creditori.
relazioni
ente conservatore
bibliografia
- Dante Cecchi, Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata nel CXXV anniversario della sua fondazione, [Macerata], 1969, pp. 363-370;
- Francesco Chiapparino, Credito, comunità e sviluppo. Ricerche di storia della banca locale nelle Marche in età contemporanea, Ancona, Affinità elettive, 2008.