Monte di Pietà di Brescia

Lombardia, Brescia

data di fondazione28.08.1489
data di fusione03.04.1924

Il Monte di Pietà di Brescia venne eretto per delibera del 28 agosto 1489 del Consiglio Speciale della città, in seguito alla predicazione del francescano Michele da Acqui. I capitoli statutari furono definiti, su modello di quelli del Monte di Vicenza, nella stessa seduta istitutiva e approvati qualche mese dopo dal Consiglio generale della città, che si riservò ampi poteri di intervento politico nella gestione del Monte attraverso la nomina dei "conservatoriˮ; l'autorizzazione del Senato della Repubblica veneziana fu data il 7 settembre 1490. Il Monte bresciano nacque per prestare gratuitamente ai poveri della città. Il suo capitale era alimentato, oltre che dalle donazioni dei cittadini e da fondi del Comune, anche da  regolari contributi della Compagnia del Sacro Monte (o confraternita di San Bernardino), associazione mista di religiosi ed ecclesiastici appositamente costituita  e che si avvaleva delle elemosine di tre chiese della città. Il Monte assunse rapidamente un ruolo di rilievo nello sviluppo del sistema caritativo-assistenziale cittadino; nel 1509, ad esempio, gli fu affidata la gestione di una delle prime iniziative di intervento pubblico a favore dei poveri, l'Opera dei poveri infermi e vergognosi. Con l'incremento dell'attività, venne rafforzata la sorveglianza istituzionale sulla sua gestione e venne anche avviata la costruzione di una sede idonea per l'attività del prestito, che era inizialmente gestito presso alcuni locali dell'Ospedale Grande poi nel 1491 in Piazza della Loggia, prima in locali adiacenti alle Carceri e poi - al completamento della costruzione della nuova sede tra il 1527 e il 1536 - presso l'edificio centrale. Con l'erezione del Monte Nuovo decisa nel 1553, attraverso il quale si intese operare ad un livello finanziario più alto, l'attività del Monte di Pietà fu circoscritta alle opere caritative e all'erogazione di prestiti di piccola entità per i soggetti più indigenti. Inizialmente, l'organo di gestione (il "Consiglio dei conservatoriˮ) dei due Monti fu in comune, mentre il personale amministrativo e la contabilità rimasero distinti; poi dal 1597, per dare ordine alla loro attività, la gestione fu separata e il Monte di Pietà assunse una funzione eminentemente assistenziale. Il 25 febbraio 1922 la Congregazione di Carità cittadina deliberò la fusione dei due Monti per dare origine ai Monti Riuniti di Pietà di Brescia, approvati con regio decreto 3 aprile 1924, n. 899.

relazioni

ente conservatore

percorsi

personalità di rilievo

Michele Pevere (Michele d'Acqui)

(?, [metà '400]-[Brescia, 1500])

Non si hanno date precise della nascita, collocabile comunque a metà Quattrocento. Altrettanto incerte sono le notizie sugli studi, che si ritiene siano avvenuti all'interno dell'Ordine francescano, di cui si sa l'appartenenza al convento di Acqui (Genova), ma non l'anno ingresso. La prima data certa riguarda la sua nomina a commissario provinciale in Sardegna il 14 giugno 1482; incarico che affidò ad un sostituto poco più di un anno dopo. Nel 1487, fu nominato predicatore apostolico. Nel 1488, dopo essere stato a Perugia, ottenendo dalla predicazione finanziamenti per la costruzione della cappella presso il castello di Brufa, fu ad Assisi dove si impegnò per la pacificazione della città e l'approvazione dei nuovi statuti. Seguì la sua predicazione nel Nord Italia, dove promosse e contribuì all'erezione dei Monti di Pietà di Brescia (1489), Verona (1490) e Cremona (1490) e ritornò anche più tardi. Sono testimoniati suoi interventi anche a favore dei Monti di Pietà di Padova e Crema nel 1496. Essendo sostenitore del prestito gratuito contro pegni, promosse sempre la costituzione, insieme ai Monti, di confraternite che li finanziassero con offerte mensili. Nel 1497 a Genova fondò una Schola Pietatis a favore dei poveri, affiancata da una confraternita. Nel contempo partecipò ai capitoli generali di Firenze (1493) e de L'Aquila (1495), dove fu nominato commissario per la Polonia e l'Austria. Si ritiene sia morto intono al 1500, probabilmente a Brescia. E' commemorato come beato nel martirologio francescano.

bibliografia

- P. Vittorino Meneghin, Bernardino da Feltre e i Monti di Pietà, Vicenza, L.I.E.F. Edizioni, 1974;
- Daniele Montanari, Roberto Navarrini (a cura di), Per il quinto centenario del Monte di Pietà di Brescia (1489-1989), Travagliato, Officina Grafica Artigiana, 1989;
- Daniele Montanari, Il credito e la carità. Vol. I. Monti di Pietà delle città lombarde in Età Moderna, Milano, Vita e Pensiero, 2001;
- Pietro Delcorno, Pevere, Michele, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 82, 2015, accessibile in https://www.treccani.it/enciclopedia/michele-pevere_(Dizionario-Biografico)/, accesso aprile 2023;
- Mario Taccolini, Giovanni Gregorini, Banco di Brescia. Vent'anni nel futuro. Uomini e istituzioni del sistema creditizio bresciano da Banca Credito Agrario Bresciano e Banca San Paolo a UBI Banca, Brescia, Editrice Morcelliana, 2019;
- Paola Chiapponi, Il recupero del patrimonio archivistico dei Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia, in «Storia in Lombardia», a. XLIII, n. 1, 2023, pp. 103-107.

fonti

Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia.

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