Monte di Credito su Pegno di Salerno
Campania, Salerno
Il Monte di Credito su Pegno di Salerno fu eretto verso la fine del XVI secolo per testamento dell'arcidiacono Lelio Aiello, da cui assunse la denominazione. Fu amministrato dai notabili della città fino al 1809 e passò nell'anno successivo alla Congregazione di beneficenza allora costituita. Nello stesso anno, per ordine del Consiglio degli Ospizi, furono riuniti al Monte Aiello, due altri piccoli Monti della stessa natura esistenti nella città di Salerno: il Monte di Santo Stefano (18 settembre 1810) e il Monte Santissimo Salvatore. Nel 1840, per decreto regio del 17 febbraio n. 6215, assunse la denominazione di Monte dè poveri di Salerno e fu approvato un nuovo regolamento che stabilì la pratica di un interesse del 6% per prestiti contro pegni in oro e argento «di valore intrinseco sempre maggiore di un quarto dell'importo del denaro che si avrà» (art. 7) e l'ammissione al prestito solo a persone «conosciute». Per lo statuto approvato con decreto 8 giugno 1911, n. 1007, il Monte mantenne la restrizione ai prestiti per i soli abitanti di Salerno; estese tuttavia i pegni ammessi, con l'aggiunta di oggetti preziosi, rame e tela non lavorata, e ridusse l'interesse al 4-5% (a seconda del valore dei pegni); fissò inoltre che gli utili ottenuti dalla gestione annuale dovessero essere destinati per 4/5 ad incremento delle riserve del Monte e per la restante parte alla beneficenza e precisamente al soccorso dell'infanzia abbandonata. Fu trasformato in Monte di Credito su Pegno in applicazione dei provvedimento di riordino dei Monti di Pietà del 1938. Per regio decreto 3 febbraio 1941 n. 75, assorbì per incorporazione i Monti di Credito su Pegno di Campagna, di Cava dei Tirreni e di Eboli, e per successivo regio decreto 5 dicembre 1941 n. 1366 il Monte di Credito su Pegno di Montecorvino Rovella. Per decreto del Presidente della Repubblica 6 dicembre 1965 n. 1659 il Monte di Credito su Pegno di Salerno fu incorporato nella Cassa di Risparmio Salernitana; la disposizione sanzionava quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio il 28 giugno 1963 e dal Commissario straordinario del Monte di Salerno il 30 gennaio 1965. Con l'incorporazione, la Cassa di Risparmio Salernitana si impegnò a proseguire il credito pignoratizio e a destinare a favore di opere di assistenza del Comune di Salerno una quota dei propri utili annuali, in misura proporzionale al patrimonio netto incamerato dal Monte.
bibliografia
- Decreto che approva il regolamento pel Monte di pegni in Salerno da denominarsi Monte dè poveri, 17 febbraio 1840, in Collezione delle leggi e dè decreti reali del Regno delle Due Sicilie. Anno 1840, Semestre I, Napoli, Dalla Stamperia Reale, 1840, pp. 225-229;
- Statuto organico del Monte di Pegni di Salerno, in Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Bollettino di notizie sul credito e sulla previdenza, a. XXIX, 1911-2° semestre, Roma, Stab. Tip. della Società Editrice Laziale, 1911, pp. 108-112;
- Bollettino dell'Ispettorato per la Difesa del Risparmio e per l'Esercizio del Credito, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1942, pp. 10-12 e 22;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 55, 5 marzo 1941, p. 1016;
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 59, 8 marzo 1966, p. 1086;
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 83, 4 aprile 1966, p. 1620;
- Paola Avallone, Prestare ai poveri. Il credito su pegno e i Monti di Pietà in area Mediterranea (secoli XV-XIX), Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo, 2007.