La Cassa Rurale Cattolica di Depositi e Prestiti di Ussita venne costituita il 5 novembre 1903. Di ispirazione e matrice cattolica, si caratterizzò per l'affiancare alla funzione creditizia, a supporto dell'agricoltura, una funzione moralizzatrice e di assistenza sociale alla popolazione locale. Su proposta dell'Ispettorato del Credito, con decreto del Capo del Governo dell'11 agosto 1936, fu disposto lo scioglimento degli organi amministrativi della Cassa e nominato un commissario straordinario (avvocato Vincenzo Ribecchi) e un Comitato di sorveglianza per la sua amministrazione. Le funzioni del commissario e del Comitato di sorveglianza furono prorogate per disposizione dell'Ispettorato del Credito del 4 marzo 1937. In applicazione del testo unico delle leggi sull'ordinamento delle casse rurali ed artigiane approvato con regio decreto 26 agosto 1937 n. 1706 e per disposizione dell'Ispettorato del Credito del 7 febbraio 1938, cambiò la propria denominazione in Cassa Rurale ed Artigiana di Ussita. Il 23 novembre 1939 le fu revocata l'autorizzazione all'esercizio del credito e posta in liquidazione; la liquidazione fu assunta dalla Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata.