Monte di Credito su Pegno di Salò

Lombardia, Salò (BS)

data di fondazione27.03.1545
data di fusione05.12.1941

Il Monte di Pietà di Salò venne eretto per delibera del Consiglio comunale del 27 marzo 1545 con sede inizialmente presso l'Ospedale della Misericordia poi presso l'abitazione di Giuliano Maresio - quando nell'ottobre 1550 venne nominato massaro - e quindi in alcuni locali che davano sulla piazza della città. Lo statuto, approvato il 7 aprile 1545, affidò al Consiglio comunale la sua gestione e ammise il prestito gratuito ai soli indigenti della città e dei paesi limitrofi. L'attività, avviata con fondi provenienti dall'Ospedale della Misericordia, aumentò nel giro di vent'anni in seguito all'incremento progressivo del massimale dei prestiti che consentì aperture di credito anche per iniziative imprenditoriali. I fondi del Monte furono inoltre alimentati dalle elemosine delle processioni annuali, dai lasciti testamentari e, a partire dal 1563, dalla possibilità di accettare depositi monetari. Venne invece proibito al Monte, per disposizione di Gregorio XIII (1574), di riscuotere un interesse sui prestiti, che era stato introdotto nel 1552 per far fronte alla carenza di liquidità. La storia del Monte è poco documentata per il tardo Cinquecento e la prima metà del Seicento, ma pare che abbia attraversato un periodo di serie difficoltà. Nel frattempo, il 18 luglio 1611, fu fondato un secondo Monte - per lascito testamentario di Bersanino Guizzerotti - con lo scopo di gestire con più libertà operazioni finanziarie di un certo livello. E' certo che il nuovo Monte, retto da ufficiali autonomi eletti dal Consiglio generale, intervenne per sopperire alla gestione inadeguata di quello antico, nonostante dalla metà del XVIII vi furono vari tentativi di riformarlo. Solo il nuovo Monte sopravvisse alle gravi perdite subite durante la dominazione napoleonica. La sua gestione passò nel frattempo alla Congregazione di Carità e, secondo lo statuto del 1932, applicava ai prestiti su pegno un interesse del 6% a cui si aggiungeva una tassa fissa (tra le lire 0,25 e 0,50) per le spese di custodia e di assicurazione dei pegni. Trasformato in Monte di Credito su Pegno in seguito ai provvedimenti di riordino dei Monti di Pietà del 1938, fu posto in gestione commissariale nel 1939. Il regio decreto del 5 dicembre 1941, n. 1367 dispose la sua incorporazione nei Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia. L'Istituto bresciano proseguì l'attività pignoratizia a mezzo di una propria agenzia nella sede del Monte di Salò fino al 1953, quando, a fronte delle continue e gravi perdite, accettò di trasferirla al Comune di Salò, che si era mostrato intenzionato a mantenerla per almeno un anno stanziando un contributo di lire 60 mila. Non si hanno notizie sulla prosecuzione delle attività. 

bibliografia

- Statuto organico del Monte di Pegni di Salò (1932), in Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, Bollettino di Notizie sul Credito e sul Risparmio. Monti di Pegni di Seconda Categoria. Statuti e Trasformazioni. Anni 1931-32-33-34, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1937, pp. 165-168;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 302, 24 dicembre 1941, p. 5032;
- Simona Bonera, Salò, in Davide Montanari (a cura di), Il credito e la carità. II. Monti di Pietà del territorio lombardo in Età moderna, Milano, Vita e pensiero, 2001, pp. 361-389;
http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA01B4F3/, accesso 7 aprile 2023.
https://www.monspietatis.org/it/montipieta/view/monte_pieta_salo_102.html?p=1, accesso 7 aprile 2023.

fonti

- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia, cart. 175, fasc. 3.

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