Il Monte di Pietà di Pozzolengo venne costituito nel 1562 con un fondo di 200 ducati, corrispondente alla «taglia posta dalla Serenissima Repubblica di Venezia sul capo di un famoso bandito, e coll'arresto dello stesso conseguito dagli abitanti di questo Comune» (statuto del 1885, art. 1). Secondo lo statuto del 1885 aveva lo scopo di «prestare denaro verso deposito in pegno di oggetti di biancheria, oro, argento e rame» (art. 2) poi modificato con lo statuto del 1908 in «prestare denaro a mite interesse» (art. 13) . La somma prestata non poteva superare i due terzi del valore estimale dell'oggetto depositato e poteva essere compresa tra lire 1 e 50 (limite superiore portato a 100 con lo Statuto del 1908). Il prestito, al quale era applicato un interesse del 6% (ridotto al 5% con lo statuto del 1908), poteva avere una durata annuale, rinnovabile fino a massimo quattro volte, oltre i quali i pegni non riscattati erano messi all'incanto. Il Monte fu amministrato e diretto dalla locale Congregazione di Carità e successivamente dall'Ente comunale di assistenza. Trasformato in Monte di Credito su Pegno di seconda categoria in applicazione delle disposizioni di riordino dei Monti di Pietà del 1938, venne posto in gestione commissariale dal febbraio 1940. Nell'agosto dello stesso anno il Commissario Antonio Marai chiese all'Ispettorato del Credito l'autorizzazione all'incorporazione nel Monte di Credito su Pegno Desenzano. Tuttavia, dato che erano già in corso le pratiche per l'incorporazione del Monte di Desenzano nei Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia, stessa disposizione venne presa per il Monte di Pozzolengo. L'operazione fu sancita dal regio decreto 5 dicembre 1941, n. 1367 e il 13 gennaio 1942 venne firmato il verbale di incorporazione con il quale i Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia incamerarono il patrimonio netto di lire 12.191,39.