Le origini del Monte di Pietà di Lonato si fanno risalire a quelle del monte frumentario costituito per delibera del Consiglio cittadino nella seduta del 23 giugno 1544, in quanto svolse prestito monetario accanto a quello frumentario. Entrato in crisi negli anni Settanta del '500, l'Istituto fu chiuso nel 1628. Fu rifondato nel 1693. Con lo sviluppo manifatturiero del territorio, il Consiglio comunale nella seduta dell'8 maggio 1768 decise per l'esclusivo credito monetario su pegno elaborando uno statuto su modello del Monte di Pietà di Castelfranco Veneto. Il Monte di Lonato non faceva pegno su oggetti sacri, armi, libri, armadi, pelli, oggetti sospetti di furto e a persone di cattiva fama e di età inferiore ai quindici anni. I prestiti, sui quali era praticato un interesse del 5%, non potevano essere superiori ai due terzi del valore del pegno (o alla metà del valore se si tratta di oggetti di facile deperimento). Durante la dominazione napoleonica il Monte cessò ancora la sua attività, per riprenderla nel corso dell'Ottocento. Trasformato in Monte di Credito su Pegno in applicazione delle disposizioni di riordino dei Monti Pietà del 1938, fu posto in gestione commissariale dal dicembre 1939. Nel giugno 1940 il Commissario Giovanni Rovida propose all'Ispettorato del Credito la liquidazione del Monte e la cessione del suo patrimonio al locale Ospedale Cronici. Essendo per legge non consentita una destinazione diversa al credito pignoratizio per il patrimonio dei Monti (art. 7, legge 10 maggio 1938 n. 745), l'Ispettorato del Credito dispose la sua incorporazione nei Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia. L'operazione fu sancita con regio decreto del 5 dicembre 1941, n. 1367. All'atto di incorporazione, i Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia incamerarono il patrimonio netto del Monte di Lonato che al 31 dicembre 1941 era di lire 26.661,51.