Monte di Credito su Pegno di Corridonia
Marche, Corridonia (MC)
Le origini del Monte di Pietà risalgono al marzo 1550 quando la città era nota come Montolmo. L'ente fu istituito per iniziativa delle Confraternite della Misericordia e del SS. Salvatore. Dal 1565, il Comune contribuì a sostenerlo con sussidi ed elemosine devolute dai cittadini, per delibera del Consiglio del 27 maggio. La sua costituzione in realtà era stata discussa in sede comunale sin dal 1474 e nel settembre 1478 un ufficiale incaricato era stato inviato a Jesi per partecipare a una consulta generale della Marca, organizzata per discutere di provvedimenti contro l'usura praticata dagli ebrei. Con il cambio del nome di Montolmo in Pausola nel 1860, anche la denominazione del Monte di Pietà venne modificata. In forza del regio decreto del 28 maggio 1863, il Monte fu amministrato dalla locale Congregazione di Carità, conservandone distinti lo scopo e il patrimonio. Per lo statuto approvato con regio decreto 15 settembre 1902, n. 369, il Monte di Pietà aveva come «unico scopo di dare a mutuo alla classe bisognosa tenui somme di danaro mediante deposito di un oggetto a titolo di pegno, di doppio valore della somma mutuata, e da redimersi soltanto con la restituzione delle somme ricevute e dei meriti in esse decorsi» (art. 10). I prestiti potevano essere erogati solo ai residenti in Pausola, «ben noti e conosciuti e maggiori di età» (art. 11), per somme comprese tra un minimo di centesimi 50 ed un massimo di lire 25 al tasso di interesse del 4,50%; i pegni ammessi contro il prestito erano filati e tessuti di biancheria, oggetti preziosi e in rame ed ottone lavorato. Alla data di approvazione dello statuto, il Monte aveva sede in locali del Comune in via Lanzi. Dalla metà del 1931, quando la città divenne Corridonia in onore del sindacalista pausolano Filippo Corridoni, il Monte di Pietà modificò la propria denominazione. Trasformato in Monte di Credito su Pegno in applicazione delle norme sul riordino dei Monti di Pietà del 1938 (legge 10 maggio, n. 745), per disposizione dell'Ispettorato del Credito del 1° dicembre 1939 fu posto in gestione commissariale temporanea in quanto la situazione delle sue attività era tale da rientrare nelle condizioni per l'avvio della procedura di incorporazione in un altro Monte di Credito su Pegno di provincia (art. 7 della legge 10 maggio 1938, n. 745 e art. 15 del regio decreto attuativo 25 maggio 1939, n. 1279). Con regio decreto 5 dicembre 1941, n. 1367, fu disposta la sua incorporazione nel Monte di Credito su Pegno di Macerata. Con successivo decreto del Capo del Governo del 27 dicembre 1941 venne stabilito che il Monte di Credito di Pegno di Macerata assumesse tutte le attività e passività del Monte di Credito su Pegno di Corridonia e ne incamerasse il patrimonio.
bibliografia
- P.P. Bartolazzi, Montolmo (oggi città di Pausola) sua origine incrementi e decadenza nel Medio Evo e nel Cinquecento con appendice del suo Risorgimento. Memorie, Pausola, Tipografia Success. Crocetti, 1887;
- Ministero di Agricolutra, Industria e Commercio, Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno XX - 1902. 2° Semestre, Roma, Tipografia Nazionale di G. Bertero e C., 1903, pp. 262-266;
- Ispettorato per la difesa del risparmio e per l'esercizio del credito, Bollettino dell'Ispettorato per la difesa del risparmio e per l'esercizio del credito, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1939, pp. 46-47;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 305, 29 dicembre 1941, p. 5073;
- Rivista delle Casse di Risparmio, aprile 1941, a. XXIX, n. 4, p. 177;
- Dante Cecchi, Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata nel CXXV anniversario della sua fondazione, [Macerata], 1969, pp. 375-376
- P. Vittorino Meneghin O.F.M., I Monti di Pietà in Italia dal 1462 al 1562, Vicenza, L.I.E.F. Edizioni, 1986, p. 110;
- Corridonia (già Pausola), in https://www.treccani.it/enciclopedia/corridonia_%28Enciclopedia-Italiana%29/, accesso settembre 2023.