Monte di Credito su Pegno di Istonio
Abruzzo, Vasto (CH)
Il Monte dei Pegni di Vasto venne eretto con regio decreto 2 marzo 1837 col capitale iniziale di lire 2.550 donato da Ferdinando II di Borbone. Per lo statuto approvato con regio decreto 28 maggio 1905, il Monte aveva lo scopo di «agevolare la classe bisognosa della città nelle sue urgenze, consentendo operazioni di prestiti sopra pegni di oro, argento, rame, ottone e pannilini a mite interesse» (art. 2). La sua sede era collocata nei locali della Congregazione di Carità, alla quale fu conferita anche la gestione del Monte. I prestiti contro pegno erano di durata annuale, al tasso di interesse del 6%; esclusi come pegni le cose sacre e gli arredi di chiesa e le pietre preziose. A discrezione dell'Amministrazione del Monte fu ammesso il mutuo ipotecario esclusivamente ad enti morali «e limitatamente ad un quarto dell'ammontare complessivo delle attività effettive del Monte». Inoltre, furono «espressamente vietati i depositi fruttiferi», mentre furono ammessi i depositi a custodia «da parte delle sole corporazioni legalmente riconosciute ed autorizzate, nonché [di] ogni altro ente morale esistente nel comune di Vasto» ai quali fu applicata una tassa fissa di lire 5 indipendentemente della loro entità e durata. Con il cambio di denominazione di Vasto in Istonio (regio decreto n. 517 del 31 marzo 1938) - dall'antica Histonium di epoca romana -, anche il Monte fu ridenominato Monte di Pietà di Istonio. Trasformato in monte di credito su pegno in applicazione delle disposizioni che riordinarono i monti di pietà (legge 10 maggio 1938, n. 745), nel settembre 1939 venne posto in gestione commissariale temporanea in quanto la situazione delle sue attività era tale da rientrare nelle condizioni per l'avvio della procedura di incorporazione in un altro monte di credito su pegno o in una cassa di risparmio di provincia (art. 7 della legge 10 maggio 1938, n. 745 e art. 15 del regio decreto attuativo 25 maggio 1939, n. 1279). Per regio decreto 31 marzo 1941, n. 394 venne disposta la sua incorporazione nella Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, in seguito alla delibera del commissario del Monte del 24 luglio 1940 e del Consiglio di Amministrazione della Cassa chietina del 5 ottobre 1940.
bibliografia
- Collezione delle leggi e dè decreti reali del Regno delle due Sicilie. Anno 1838. Semestre I. Da gennaio a tutto giugno, Napoli, Dalla Stamperia Reale, pp. 229-243;
- Statuto organico del Monte di Pietà di Vasto (1905), Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Bollettino di Notizie sul Credito e sulla Previdenza, anno XXIII-1905, 1° Semestre, Roma, Tipografia Nazionale di G. Bertero e C., 1905, pp. 102-106;
- Ispettorato per la Difesa del Risparmio e l'Esercizio del Credito, Bollettino dell'Ispettorato per la Difesa del Risparmio e l'Esercizio del Credito, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1939, p. 44.
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, 27 maggio 1941, p. 19;
- Rivista delle Casse di Risparmio, giugno 1941, a. XXIX, n. 6, p. 270;
- Costantino Felice, Carichieti. Dalle origini ai giorni nostri. Risparmio e credito in un localismo di successo, Roma-Bari, Laterza e Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, 2005.
fonti
Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, Verbali del Consiglio di Amministrazione, 5 ottobre 1940.