Monte di Credito su Pegno di Atessa
Abruzzo, Atessa (CH)
Il Monte di Pietà di Atessa venne promosso dalla Congregazione di Carità laicale del SS. Sacramento e Monte dei Morti di Atessa e riconosciuto per regio decreto del 12 febbraio 1871. Secondo lo statuto approvato con regio decreto 12 settembre 1909, n. 367, aveva come fine «di soccorrere le persone meno agiate del Comune mediante prestiti su pegni» (art. 1). Alla Congregazione spettarono tutti gli affari di somma importanza e che non appartenevano all'amministrazione ordinaria (es. riforma dello statuto, modifica dell'organico, nomina e revoca del Consiglio di Amministrazione, esame ed approvazione dei bilanci annuali, cauzione al tesoriere e stimatore e redazione dei regolamenti di amministrazione). La gestione venne affidata ad un Consiglio di Amministrazione composto di sette membri nominati dalla Congregazione, uno dei quali appartenente alla stessa. I prestiti contro pegno erano di durata annuale con tasso di interesse del 5%; erano ammessi al pegno oggetti d'oro, argento, rame, ottone e ferro. Il Monte poté assumere il servizio di cassa di altri enti morali e fu autorizzato a ricevere depositi a custodia solo di effetti preziosi, purché non ingombranti, mediante il corrispettivo dell'1% sul valore degli oggetti depositati. Venne trasformato in Monte di credito su pegno in applicazione delle disposizioni che riordinarono i Monti di pietà (legge 10 maggio 1938, n. 745). Nel settembre 1939 fu posto in gestione commissariale temporanea in quanto la situazione delle sue attività era tale da rientrare nelle condizioni per l'avvio della procedura di incorporazione in un altro monte o in una cassa di risparmio di provincia (art. 7 della legge 10 maggio 1938, n. 745 e art. 15 del regio decreto attuativo 25 maggio 1939, n. 1279). Per regio decreto 31 marzo 1941, n. 394 venne disposta la sua incorporazione nella Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, in seguito alla delibera del commissario del Monte atessano del 31 luglio 1940 e del Consiglio di Amministrazione della Cassa chietina del 5 ottobre 1940.
bibliografia
- Statuto (1909), in Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno XXVII - 1909, 2° Semestre, Roma, Tipografia Nazionale di G. Bertero e C., 1910, pp. 8-17;
- Ispettorato per la Difesa del Risparmio e l'Esercizio del Credito, Bollettino dell'Ispettorato per la Difesa del Risparmio e l'Esercizio del Credito, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1939, p. 45;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, 27 maggio 1941, p. 19;
- Rivista delle Casse di Risparmio, giugno 1941, a. XXIX, n. 6, p. 270;
- Costantino Felice, Carichieti. Dalle origini ai giorni nostri. Risparmio e credito in un localismo di successo, Roma-Bari, Laterza e Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, 2005.
fonti
Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, Verbali del Consiglio di Amministrazione, 5 ottobre 1940.