Cassa Rurale di Prestiti e Risparmi 'L'Appennina' di Cesi Serravalle del Chienti
Marche, Serravalle di Chienti (MC)
La Cassa Rurale di Prestiti e Risparmio «L'Appennina» di Cesi Serravalle del Chienti fu costituita il 13 aprile 1908, come società commerciale cooperativa in nome collettivo, «nell'intento di migliorare le condizioni morali e materiali dei soci» (atto notaio Domenico Tatulli di Pievetorina). Di ispirazione e matrice cattolica, si caratterizzò per l'affiancare alla funzione creditizia, a supporto dell'agricoltura, una funzione moralizzatrice e di assistenza sociale alla popolazione locale. La Cassa Rurale era riuscita ad affermarsi e a svolgere un buon lavoro raccogliendo i risparmi degli abitanti del posto e dei centri limitrofi (Civitella, Capogna, Dignano e S. Martino e della zona del folignate), in maggior parte piccoli proprietari dediti all'agricoltura e alla pastorizia. Risentì dei dissesti del Credito Marchigiano di Camerino e della Banca Popolare della Provincia di Macerata e dovette far fronte a notevoli ritiri di depositi tra il 1929 e il 1930. Nel novembre 1931 le autorità monetarie, su sollecito del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, sostennero l'opportunità dell'assorbimento della Cassa Rurale da parte della Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, in quanto la sua chiusura avrebbe costituito un grave disagio per molti suoi clienti, essendo la piazza di Cesi situata in una zona montuosa e priva di facili comunicazioni con altri centri serviti da aziende di credito. Con decreto ministeriale 15 aprile 1932, la Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata fu autorizzata ad assorbire l'Istituto. Date le difficoltà in cui versava l'Istituto, il 10 luglio 1932 l'Assemblea deliberò a favore dello scioglimento del Consiglio di Amministrazione e dell'insediamento di un commissario governativo che, su indicazione del prefetto di Macerata, fu individuato nella persona dell'avvocato Ivo Marsili. Queste decisioni furono sanzionate con decreto del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste del 20 ottobre 1932. Con decreto ministeriale 23 febbraio 1933 l'Istituto fu sciolto e posto in liquidazione, e con successivo decreto ministeriale 12 aprile 1933, Ivo Marsili fu nominato liquidatore. Fu una liquidazione travagliata per la resistenza sia della Cassa di risparmio maceratese ad assumere le passività che dei soci della Cassa rurale ad appianarle. Il 4 luglio 1949 la Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata fu autorizzata dalla Banca d'Italia ad insediarsi con una propria filiale, che diventò operativa dal successivo 15 luglio.
bibliografia
- Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, n. 107, 10 maggio 1932;
- Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, n. 250, 27 ottobre 1932;
- Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, n. 97, 26 aprile 1933;
- Dante Cecchi, La Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata nel CXXV anniversario della sua fondazione, [Macerata], 1969;
- Sergio Pretelli (a cura di), Le Casse Rurali ed Artigiane nelle Marche, Urbino, Quattroventi, 1990.
fonti
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di credito, prat. n. 2577, fasc. 1. Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata;
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di credito, prat. n. 7145, fasc. 2 Cassa Rurale di Depositi e Risparmio L'Appennina di Cesi di Serravalle sul Chienti;
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 4 Ispettorato del credito, sottofondo 1 Ispettorato del Credito, prat. n. 551, fasc. 8. Macerata - Cassa di Risparmio - Assorbimento della Cassa Rurale L'Appennina' di Cesi di Serravalle del Chienti.