La Cassa di Risparmio di Guardiagrele venne istituita mediante inversione del locale monte frumentario con regio decreto 16 marzo 1876; dalla vendita del grano fu ricavato un fondo di dotazione di lire 8.439. Per lo statuto approvato con regio decreto 9 ottobre 1895, n. 259, suo scopo era «di ricevere e far fruttiferi i piccoli risparmi e di soccorrere con prestiti la classe agricola e industriale meno agiata del comune» (art. 2). L'ambito di attività previsto per statuto era ampio: oltre ai mutui ipotecari, sconto di cambiali e anticipazioni sopra depositi di titoli di Stato o cartelle fondiarie ed agrarie, furono previsti anche prestiti contro pegni (di oggetti in oro e argento, esclusi oggetti sacri e della milizia), mutui agrari e acquisti di buoni del Tesoro. Fu inoltre stabilito che gli utili netti annuali dovessero essere destinati in parte al fondo di riserva ed in parte ad iniziative a sostegno della comunità, e segnatamente alla creazione di borse di studio per contadini ed artigiani in scuole agrarie e scuole d'arti e mestieri. Nel primo decennio del '900 e fino allo scoppio della Prima guerra mondiale, l'Istituto conobbe una forte ascesa nei depositi, sostenuta dalle rimesse dell'intensa emigrazione che caratterizzò la zona. La crescita riprese nella prima metà degli anni '20 caratterizzata anche dall'espansione sul territorio, con l'insediamento di una filiale a Orsogna nel 1923, seguita negli anni successivi da quelle di Fara Filorum Petri, Rapino e San Martino sulla Marrucina. Nel 1921, inoltre, fu acquistato un palazzo in Piazza Santa Maria Maggiore per farne la propria sede. Dagli ultimi anni '20 la Cassa entrò in una fase di difficoltà. Da una parte si ebbe una significativa riduzione dei depositi conseguente al blocco dell'emigrazione; dall'altra, in ottemperanza alle direttive politiche del regime fascista, fu troppo prodiga sia in erogazioni per opere assistenziali sia in mutui a favore della municipalità per la costruzione di opere pubbliche che avrebbero dovuto trasformare la località in una stazione climatica. L'accumulazione di sofferenze del portafoglio cambiario e dei mutui ipotecari comportò lo scioglimento degli organi direttivi della Cassa e la sua messa in amministrazione controllata per decreto governativo del 25 gennaio 1937; commissario straordinario venne nominato Giuseppe Guidazzi e poi, dal luglio dello stesso anno, Enea Cavalieri. Per regio decreto 1° dicembre 1938, n. 1849, venne disposta l'incorporazione della Cassa di Risparmio di Guardiagrele nella Cassa di Risparmio Marrucina, con atto notarile firmato il 30 dicembre 1938.