Non si è al momento reperita documentazione che consenta di indicare in maniera esatta la data di costituzione della Banca Popolare Cooperativa fra Agricoltori, Industrianti e Commercianti di Porto Recanati. Sono certe invece le date riguardanti la conclusione della sua attività: con delibera 22 maggio 1925, poi approvata dai soci riuniti in Assemblea il successivo 14 giugno, il Consiglio di Amministrazione della Banca decise la liquidazione volontaria e la cessione totale di ogni attività e passività alla Cassa di Risparmio di Recanati, che si insediò con una propria succursale sulla piazza di Porto Recanati. Da parte della Banca Popolare si riteneva che «la coesistenza qui [in Recanati] di due Istituti similari, (...) potrebbe solo arrecare maggiore dispendio di energie e di danaro senza apprezzabile vantaggio pubblico; che d'altra parte è doveroso riconoscere che la Cassa di Risparmio di Recanati è bene in grado, per la serietà degli intenti e per la potenza finanziaria, di vantaggiosamente provvedere alle necessità delle industrie e dei commerci locali». Tra le condizioni per l'assorbimento, vi era l'impegno da parte della Cassa di Risparmio di Recanati di assumere alle proprie dipendenze gli impiegati della Banca Popolare, di erogare parte dei propri utili in beneficenza ad enti di carità e a cittadini poveri portorecanatesi, di rimborsare gli azionisti dell'importo nominale delle azioni, nonché, in corrispettivo dell'assunzione di tutto il patrimonio della Banca Popolare, di donare lire 565 mila alla locale Congregazione di Carità.