Cassa di Risparmio di Mondovì
Piemonte, Mondovì
Le origini della Cassa di Risparmio di Mondovì risalgono al 1874, quando fu promossa dal locale Comizio Agrario e autorizzata con regio decreto del 3 gennaio 1874, n. 788 con la denominazione di Cassa di Risparmio del Circondario di Mondovì. Nel 1895 fu messa in liquidazione a causa delle gravi perdite incorse con la crisi dell'economia piemontese della metà degli anni Ottanta dell'800 e di irregolarità amministrative ed operative. Fu ricostituita il 27 dicembre 1899 per iniziativa del curatore della liquidazione, Giuseppe Berrini, allora direttore della Cassa di Risparmio di Cuneo. La nuova Cassa, autorizzata con regio decreto 3 gennaio 1901, n. 15, iniziò ad operare il 1° giugno dello stesso anno, con un fondo di dotazione di lire 14.300 costituito di 143 azioni di 100 lire, sottoscritte da un gruppo di 73 persone ed enti. Sebbene l'avvio dell'attività fu reso difficile dal recupero dei crediti e dalla risoluzione dei contenziosi della vecchia Cassa, l'Istituto fu da subito attento alle esigenze dell'economia agraria, praticando tassi di favore e fornendo gratuitamente il servizio di cassa alla locale cooperativa agricola. L'attività risentì della grave crisi economica e finanziaria della fine degli anni Venti: nel 1930 fu ceduta alla consorella di Fossano l'unica filiale aperta a Trinità il 3 aprile 1923; inoltre, la gestione dell'Istituto fu temporaneamente affidata ad un Commissario straordinario, Ottavio Girodi. Avendo un massa fiduciaria inferiore a lire 5 milioni al 30 giugno 1926, il Ministero per l'Agricoltura e le Foreste di concerto con quello delle Finanze, dispose la fusione della Cassa di Risparmio di Mondovì nella Cassa di Risparmio di Cuneo, in applicazione del regio decreto 10 febbraio 1927, n. 269 (convertito in legge il 29 dicembre 1927). L'operazione, propiziata dal Commissario Girodi in contrasto con l'iniziale orientamento del Ministero delle Finanze di chiudere definitivamente la Cassa, fu sancita con regio decreto 9 dicembre 1930, n. 1764. All'atto di incorporazione, la Cassa di Risparmio di Cuneo si impegnò nei confronti della consorella a: risolvere le posizioni pendenti dei creditori; riconoscere, per statuto, la presenza di un rappresentante locale di nomina podestarile; elargire fondi per la beneficenza locale, prestiti in opere di pubblica utilità e sovvenzioni a sostegno dello sviluppo agricolo di Mondovì.
relazioni
ente conservatore
bibliografia
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 28, 2 febbraio 1874;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 55, 6 marzo 1896;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 33, 8 febbraio 1901;
- Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio-Ispettorato Generale del Credito e della Previdenza, Le casse ordinarie di risparmio in Italia dal 1822 al 1904. Notizie storiche presentate all'Esposizione di Milano del 1906, Tipografia Nazionale di Giovanni Bertero e C., 1906, p. 54;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 12, 16 gennaio 1931, p. 219;
- Luigi De Rosa, Storia delle casse di risparmio e della loro associazione, Roma-Bari, Laterza, 2002;
- Gino Giordanengo, Aldo A. Mola, Giulio Parusso, Carlo Benigni, Un capitolo della storia bancaria della Provincia Granda. Le Casse di Risparmio di Dronero, Alba e Mondovì, Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, 2005.