La Banca Cooperativa «Nicolò Monforte» venne costituita il 5 aprile 1899 (rogito Tommaso Belmonte) e lo statuto approvato con decreto 16 maggio 1899. Nicolò Monforte (1415?-1478), detto il Conte Cola, era signore di Campobasso e di altri feudi, tra cui quello di Pietramelara, e capitano di ventura che si distinse in numerose battaglie. La Banca fu costituita allo scopo di procurare credito agli agricoltori, agli industriali e ai piccoli proprietari della zona. Nel bilancio d'esercizio 1908 il capitale sociale era rappresentato da 783 azioni di lire 25 caduna per un totale di lire 19.575, che, sommato ai fondi di riserva ordinaria e straordinaria, ammontava a quasi lire 23 mila; l'utile netto era di lire 1.336. Questa situazione si mantenne negli anni successivi. Oltre ad operare in Pietramelara, estendeva la sua modesta attività - fatta soprattutto di operazioni di sconto a breve termine - ai comuni limitrofi di Teano, Pietravairano, Baia-Latina, Riano e Roccaromana. Il 24 marzo 1939 fu autorizzata dalle autorità monetarie a trasferire gli uffici della propria sede in via Annunziata, n. 1-3 in uno stabile di proprietà dell'Istituto in piazza San Rocco, n. 18. Nel secondo dopoguerra l'attività della Banca crebbe, sostenuta anche dall'espansione sul territorio con l'apertura delle filiali di Pietravairano, di Vitulazio, di Vairano Scalo (1970), di Alvignano (1979) e di Teano (1983). Nel 1986 modificò la propria denominazione in Banca Popolare «Nicolò Monforte». Con atto del 27 dicembre 1989 (rogito notaio Dott. Giorgio Sabatini) la Banca venne fusa per incorporazione nella Banca Popolare di Ancona. L'operazione era stata deliberata dalle Assemblee straordinarie dei due Istituti, rispettivamente il 20 agosto e il 9 settembre. La Banca anconetana subentrava anche nell'esercizio degli sportelli della Banca Popolare «Nicolò Monforte».