Banca Tiburtina di Credito e Servizi
Lazio, Tivoli (RM)
La Banca Tiburtina di Credito e Servizi venne costituita come società anonima cooperativa a capitale illimitato il 17 agosto 1887 (rogito Camillo Bonanni) con la denominazione di Banca Popolare Tiburtina. Nell'atto costitutivo si dichiarava che scopo della società era di «procacciare il credito ai propri soci ed alle classi lavoratrici e popolari». Il capitale iniziale era costituito dalla sottoscrizione di 500 azioni del valore di lire 25 ciascuna, per un ammontare complessivo di lire 12.500. Iniziò ad operare il 1° aprile 1888. Il primo cinquantennio dell'Istituto fu difficoltoso, tanto che in più occasioni si trovò sull'orlo della messa in liquidazione. Il 17 dicembre 1937, per decreto del capo del Governo, gli organi amministrativi della Banca furono sciolti e l'Ispettorato del Credito dispose la nomina di un commissario straordinario nella persona di Francesco Maria Magrini. Durante la gestione commissariale la Banca fu trasformata in anonima ordinaria e il capitale fu elevato a lire 500 mila, con la quota di maggioranza assunta dalla Banca Nazionale del Lavoro. Negli anni del dopoguerra l'attività dell'Istituto fu orientata principalmente al credito alle piccole e medie imprese. Nel 1956 venne aperta la filiale di Villalba di Guidonia (area importante anche per l'industria del travertino), a cui seguirono quella di S. Polo dei Cavalieri e tre filiali a Roma. Nel 1967 venne inaugurata la nuova sede a Tivoli, che verrà lasciata negli anni '80 con il trasferimento a Roma sia della sede centrale che della direzione generale. Nel 1984 nell'ambito di un accordo tra la Banca Nazionale del Lavoro e il Gruppo Edmond de Rothschild, quest'ultimo entrò nel capitale della Banca Popolare Tiburtina assumendo la quota del 27%; la Banca Nazionale del Lavoro cedette integralmente la propria partecipazione nella Tiburtina il 15 marzo 1988. Nel frattempo, nel 1987 furono aperti sei nuovi sportelli con la nuova denominazione di Banca Tiburtina di Credito e Servizi. Il 18 febbraio 1989, con atto rogato dal notaio Giorgio Sabatini, venne incorporata dalla Banca Popolare di Ancona, che già controllava l'Istituto al 77%.
relazioni
ente conservatore
bibliografia
- Estratto dell'Atto costitutivo della Società Anonima Cooperativa dal titolo Banca Popolare Tiburtina, in Inserzioni della Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 213, 10 settembre 1887, p. 5104;
- Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, n. 296, 23 dicembre 1937;
- Vitaliano Cinti, Itinerario storico della Banca Popolare di Ancona. Uomini e istituzioni, Jesi, Arti Grafiche Jesine, 1991, pp. 343-350;
- Atti e documenti della Banca Nazionale del Lavoro. Volume III. La BNL tra guerre coloniali e guerra mondiale 1937-1945, Firenze, Giunti-BNL Edizioni, 1999, p. 226-237;
- Valerio Castronovo, Storia di una banca. La Banca Nazionale del Lavoro nell'economia italiana 1913-2003, Torino, Einaudi, 2003, pp. 156, 434, 360;
- Atti e documenti della Banca Nazionale del Lavoro. Volume IV. La BNL dagli anni Ottanta ai giorni nostri 1981-2003, Firenze, Giunti-BNL Edizioni, 2004, pp. 119-144 e 204-239;
- Noi della Banca Popolare di Ancona. Raccontiamoci, Jesi, Banca Popolare di Ancona-Gruppo BPU, Azienda Grafica StampaNova, 2005.
fonti
Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Popolare di Ancona, Atto di fusione per incorporazione di Banca Tiburtina di Credito e Servizi SpA. in Banca Popolare di Ancona Scrl., 18 febbraio 1989.