La Banca Popolare di Manerbio venne costituita il 10 aprile 1949 e fu associata all'Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, all'Associazione Nazionale "L. Luzzatti" tra le banche popolari italiane e a  Centrobanca. Oltre all'attività di credito ordinario, esplicò il credito agrario a numerosi comuni limitrofi di Manerbio (Cignano, Faverzano, Flero, Montirone, Oriano, Pedergnana e San Zeno Naviglio). Alla fine del 1974 l'Istituto avviò trattative per la sua incorporazione nella Banca Popolare di Bergamo. Da parte di alcuni membri del Consiglio di Amministrazione era infatti emersa la necessità di concentrarsi in un'altra Banca dato che le possibilità di impiego risultavano da tempo insufficienti e le piccole dimensioni dell'Istituto determinavano un utile modesto che non permetteva di acquisire quelle attrezzature tecniche che erano ritenute indispensabili per l'esercizio efficiente e moderno dell'attività bancaria. L'operazione non fu tuttavia autorizzata dalla Banca d'Italia (14 febbraio 1975). L'opportunità dell'operazione trovò ulteriore ragione d'essere in seguito all'apertura di sportelli della Banca Popolare di Bergamo nella città di Brescia il 28 settembre 1975. L'atto di fusione per incorporazione della Banca Popolare di Manerbio nella Banca Popolare di Bergamo fu firmato il 20 aprile 1976 (notaio Giombattista Volpi). Come effetto dell'operazione, lo sportello di Manerbio fu classificato come succursale della Banca Popolare di Bergamo e come tale ebbe un Comitato di Vigilanza; la Popolare di Bergamo subentrava anche negli sportelli di S. Zeno Naviglio e San Paolo; infine, un membro del Consiglio di Amministrazione della Popolare Manerbio fu cooptato nel Consiglio di Amministrazione della Popolare di Bergamo.