Credito Lodigiano
Lombardia, Lodi
Il Credito Lodigiano venne costituito il 2 marzo 1922 (con atto Antonio Scagnelli) con la denominazione di Cassa Operaia, Società anonima cooperativa, con sede a Lodi in via Incoronata, n. 12. Nel 1949 assunse la forma costitutiva di società cooperativa a responsabilità limitata e il nome di Credito Lodigiano di Risparmio (delibera Assemblea straordinaria del 13 marzo), poi modificato in Credito Lodigiano nel 1953 (delibera Assemblea straordinaria del 22 marzo). Per lo statuto del 1973 la società "raccoglie il risparmio, esercita il credito e presta tutti i servizi di banca, tanto nei confronti dei propri soci quanto dei non soci, ispirandosi ai principi della cooperazione e della mutualità, esclusa ogni operazione di mera speculazione" (art. 4). Nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 3 aprile 1979 fu discussa l'opportunità della fusione in un istituto di maggiori dimensioni al fine di anticipare le difficoltà operative conseguenti all'insufficiente dimensione della Banca. Seguì l'avvio di trattative con tre consorelle popolari, in primo luogo la locale Banca Mutua Popolare Agricola, quindi la Banca Popolare di Milano e la Banca Popolare Commercio e Industria (BPCI). L'Assemblea straordinaria del 18 novembre 1979 deliberò la fusione per incorporazione nella BPCI e le successive del 15 dicembre 1979 e 24 febbraio 1980 determinarono le condizioni dell'operazione. L'atto di fusione fu firmato il 31 luglio 1980. L'operazione comportò un aumento di capitale della BPCI da lire 3.493.729.000 a 3.738.946.000 (sostituzione eseguita in ragione del concambio di 3 azioni della BPCI da lire 500 nominali caduna contro due azioni da lire 500 nominali del Credito Lodigiano) e avvenne con l'impegno da parte della BPCI a: riservare al centro operativo di Lodi il rango di sede ed il ruolo di capozona del sud milanese; costituire un Comitato Fidi a Lodi avente ampia discrezionalità di giudizio in materia di gestione di credito, con autonomia operativa per i rischi fino a lire 300 milioni; creare un Comitato Tecnico per il credito agrario a tassi speciali; includere nel proprio Consiglio di Amministrazione due consiglieri di amministrazione del Credito Lodigiano; assorbire il personale del Credito Lodigiano nei propri quadri; attribuire la qualifica di direttore centrale al direttore generale del Credito Lodigiano, con autonomia decisionale in materia di concessione del credito fino a lire 50 milioni.
bibliografia
- Banca Popolare Commercio e Industria, Banca Popolare Commercio e Industria 1888-2002. Una storia che continua, Milano, Arti Grafiche Amilcare Pizzi, 2003, pp. 91-92.
fonti
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Credito Lodigiano, Verbali del Consiglio di Amministrazione, sedute del 3 aprile, 19 giugno e 1° e 29 ottobre 1979, 28 gennaio e 24 febbraio 1980;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Popolare Commercio e Industria, Verbali del Consiglio di Amministrazione, sedute del 5 giugno, 1° ottobre e 26 novembre 1979 e 25 febbraio 1980;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Popolare Commercio e Industria, Credito Lodigiano. Assemblea straordinaria e ordinaria del 18 novembre 1979;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Popolare Commercio e Industria, Atto di fusione 'Credito Lodigiano Soc. Coop. a R.L.' nella 'Banca Popolare Commercio e Industria Soc. Coop. a R.L.', 31 luglio 1980.