La Cassa Popolare S. Alessandro venne costituita il 19 luglio 1903 (rogito notaio Alessandro Adelasio) con la denominazione di Società Cooperativa Cassa Popolare di Depositi e Prestiti di S. Alessandro della Croce. A seguito della delibera dell'Assemblea straordinaria del 20 giugno 1959 assunse la forma di società cooperativa a responsabilità limitata e la corrente denominazione. Nell'autunno del 1960 la Cassa si trovò a fronteggiare una grave perdita nella liquidità causata dall'esito negativo di operazioni speculative in Borsa. Inizialmente l'Istituto tentò il risanamento con mezzi propri e sacrifici personali dei consiglieri, riuscendo a ridurre l'esposizione debitoria da 700 a 280 milioni; in seguito, nella primavera del 1962, si rivolse alla Banca Popolare Commercio e Industria (BPCI) che, ottenuto l'accordo della Banca d'Italia, si impegnò a ripianare le restanti perdite (300 milioni) e ad anticipare le sopravvenienze passive nei confronti dei depositanti, aprendo anche alla possibilità di una incorporazione della Cassa (convenzione di fusione tra la Cassa e la BPCI del 21 novembre 1962). In seguito alle delibere delle Assemblee della BPCI del 6 aprile 1963 e della Cassa Popolare S. Alessandro del 30 marzo 1963, il Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio dispose il nulla osta all'incorporazione della Cassa da parte della BPCI (7 agosto 1963), che avvenne il 30 settembre 1963.