Monte di Credito su Pegno di Offida
Marche, Offida
Nel 1554 il console Battista Urbani, membro del Magistrato (organismo costituito da un priore e da un console per ognuno dei quattro quartieri di Offida), propose al Consiglio comunale la costituzione di un Monte di Pietà cittadino, da affiancare al Monte frumentario sorto in Offida nel 1532, suggerendo di costituire il capitale iniziale tramite l'imposizione di una tassa sul grano. Approvata la proposta il 17 gennaio 1556, si passò immediatamente alla ricerca della sede e dei fondi necessari per la sua costituzione. Come sede fu scelta una bottega di proprietà comunale, mentre per la formazione del capitale iniziale il Municipio versò, il 6 febbraio successivo, la somma di 100 scudi presi in prestito da Midesio Peri degli Abati. Due settimane più tardi, il sindaco del Comune venne autorizzato a recarsi a Macerata per acquisire, presso un banco ebraico, un prestito di 400 scudi per far fronte alle impellenti necessità comunali e per restituire i 100 scudi anticipati dal proprio concittadino. Due mesi dopo, il 18 aprile, il Monte di Pietà di Offida aprì i battenti. Nei primi tempi l'attività dell'Istituto fu piuttosto scarsa a causa dell'esiguo capitale iniziale, ma il 17 luglio 1558 il Comune impose una tassa in grano ad alcuni enti ecclesiastici e alla Confraternita dei Disciplinati, al fine di consegnarne il corrispondente valore in denaro al depositario del Monte, per accrescere il capitale dell'Istituto. Successivamente, il 3 gennaio 1571, sempre il Comune stabilì che la tassa di quattro bolognini, pagata da tutti i cittadini che chiedevano una qualsiasi grazia al Comune, fosse versata direttamente nelle casse del Monte, mentre l'anno successivo l'Istituto godette della metà delle multe inflitte ai cittadini che sottoscrivevano petizioni di aggregazione di forestieri al Consiglio. A causa di una pesante carestia granaria, nel febbraio 1572 il Comune consegnò al depositario del Monte 18 fiorini per acquistare, dai contadini della vicina Monteprandone, il grano necessario ai bisogni degli offidani. Nel 1941 l'Istituto, divenuto nel frattempo Monte di Credito su Pegno a seguito della legge 10 maggio 1938 n. 745, venne assorbito dalla Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.
bibliografia
- Enrico Liburdi, Della fondazione dei monti di pietà di Offida (1556) e di Acquaviva Picena (1561), estratto da "Atti e Memorie. Deputazione di Storia Patria per le Marche", 1964-65, pp. 157-170;
- Carlo Paci (a cura di), La Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno compie 150 anni. Centocinquant'anni tra storia e società. 1842-1992, Ascoli Piceno, Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, 1992, p. 33.