Il Banco Ognissanti, società anonima cooperativa a capitale illimitato, venne costituito a Firenze il 28 maggio 1923, con lo scopo di "procurare il credito ai propri soci mediante la mutualità ed il risparmio; di compiere azioni e servizi di banca anche con non soci al fine precipuo di favorire e sviluppare [...] le attività agricole, industriali, commerciali ed artigiane, con particolare riguardo alle attività produttive minori ed alle imprese cooperative". Nel 1948 un'ispezione della Banca d'Italia rilevò gravi disordini in seno all'Istituto, causati principalmente dall'utilizzo privatistico del Banco da parte del suo presidente: "È pertanto evidente come il malgoverno e il senso di irresponsabilità di alcuni esponenti della Banca abbiano provocato riflessi del tutto sfavorevoli sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica dell'ente, situazione che per essere il compendio di numerosi elementi negativi presenta tutti gli aspetti del poco lecito e del precario". Nonostante la veste giuridica di cooperativa, l'Istituto funzionava più che altro come azienda individuale e in questa situazione, giovando ben poco alla piazza fiorentina, era sicuramente destinato alla chiusura. La Cassa di Risparmio di Firenze (poi Banca CR Firenze), spinta dalla necessità di ricollocare il proprio personale in esubero, si dimostrò interessata al rilevamento del Banco, a patto ovviamente di insediarsi con una propria agenzia nei locali di proprietà dell'Istituto, in via Porta Rossa. Dopo che l'Assemblea dei soci del Banco deliberò lo scioglimento anticipato della società, il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio si dichiarò favorevole all'assorbimento durante la seduta del 19 gennaio 1951.