La Banca Martini, società in nome collettivo, venne fondata a Cremona dai fratelli Palmiro e Cesare Martini il 28 agosto 1889. La sede dell'Istituto era situata in corso Vittorio Emanuele 12, al piano terra del palazzo ad uso abitazione della famiglia stessa. Al momento della morte (1908), Palmiro lasciò in eredità al figlio Carlo la propria quota societaria. Assieme allo zio Cesare, Carlo continuò a svolgere l'attività bancaria fino al 1912, quando anch'egli morì. L'esercizio della Banca passò in linea di successione alla moglie di Carlo, Kamma Beltrami, e ai suoi due figli, Palmirino ed Erminia, ancora minorenni: Kamma Beltrami dimostrò però sin da subito di non avere alcuna intenzione di proseguire l'attività bancaria del marito e Cesare Martini di non essere interessato a rilevare la totalità dell'esercizio. Dopo aver scartato la possibilità di liquidare l'Istituto, la signora Beltrami si rivolse al Monte di Pietà cremonese per una proposta di cessione. Il Consiglio di amministrazione della Banca del Monte di Cremona, valutando particolarmente interessante sia il tipo di clientela dell'Istituto (composta per lo più da proprietari terrieri e da piccoli industriali), sia la posizione della sua sede, ne deliberò l'assorbimento durante al seduta del 19 giugno 1913.