Monte di Credito su Pegno di Este
Veneto, Este
Il Monte di Pietà di Este fu costituito per iniziativa del Comune nel 1541 e approvato dalla Repubblica Veneta con decreto ducale del 5 maggio 1542. Secondo l'ultimo statuto, approvato nel 1942, la gestione del Monte era affidata a un Consiglio di Amministrazione formato da un presidente e un vicepresidente, nominati entrambi dal capo dell'Ispettorato per la difesa del risparmio e per l'esercizio del credito, e da tre consiglieri, nominati rispettivamente dal podestà del Comune di Este, dall'amministrazione della Provincia e dal Consiglio provinciale delle corporazioni di Padova. Venivano accettati in pegno: oggetti in oro e argento, pietre preziose, biancheria, attrezzi, macchine, merci e metalli in genere. I prestiti, che andavano da un minimo di L. 5 ad un massimo di L. 3.000, non potevano superare i 4/5 del valore del pegno per gli oggetti preziosi, e i 2/3 del valore per tutti gli altri. Oltre al servizio di prestito su pegno, tra le operazioni ammesse dallo statuto figuravano: l'acquisto di titoli di Stato o garantiti dallo Stato; i mutui ipotecari; i prestiti a impiegati delle pubbliche amministrazioni dietro cessione di una parte dello stipendio; l'acquisto di immobili. A causa della progressiva contrazione delle operazioni di prestito su pegno, e del continuo aumento delle spese di gestione, nel giugno 1943 l'amministrazione del Monte chiese l'incorporazione dell'Istituto nella Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che si impegnò a continuare in città l'esercizio del credito pignoratizio, a destinare a favore delle opere assistenziali del Comune una quota degli utili netti annuali - in misura proporzionale al patrimonio apportato dal Monte - e ad effettuare, al momento dell'incorporazione, una erogazione straordinaria di L. 500.000 per un'opera di pubblico interesse in Este (utilizzata poi per la costruzione di case popolari). L'incorporazione avvenne probabilmente nel 1947.
bibliografia
- Vittorino Meneghin, I Monti di Pietà in Italia dal 1462 al 1562, Vicenza, LIEF Edizioni, 1986, pp. 604-605.
fonti
- Archivio Storico Banca d'Italia, Banca d'Italia, Vigilanza sulle aziende di credito, pratt., n. 2118, fascc. 5-6.