Banca del Monte di Montagnana

Veneto, Montagnara

data di fondazione17.03.1497
data di fusione30.03.1984

Bernardino da Feltre giunse a Montagnana la sera del 24 giugno 1494, dove cominciò immediatamente a predicare per la costituzione anche qui - come a Padova, Piove di Sacco e Monselice - di un Monte di Pietà, non senza incomprensioni con il podestà cittadino e qualche problema di ordine pubblico. Questa visita, quasi inattesa, dette i suoi frutti: il Monte di Pietà venne istituito il 17 marzo 1497, dopo aver ricevuto il nulla osta da parte del Governo della Serenissima Repubblica di Venezia. Come a Padova, anche a Montagnana venne creata la Confraternita del Monte, con lo scopo di utilizzare i contributi dei confratelli per la formazione del capitale iniziale. Alla Confraternita, attiva fino al 1619, spettò la nomina di uno dei quattro conservatori dell'Istituto e di uno dei tre revisori dei conti. Una delle primissime sedi dell'Istituto fu una casa di proprietà di Bastian Veronese, situata sulla piazza cittadina all'angolo "con la stradella di San Francesco", che questi lasciò in eredità al Monte nel 1533. La crescita dell'attività portò poi il Monte ad acquistare, nel 1591, una casa contigua di proprietà di Zuane Storni. L'intero complesso, denominato Monte vecchio o di San Francesco, venne poi venduto nel 1806. Una nuova sede venne acquistata dall'Istituto a livello affrancabile nel 1587 dalla Confraternita dei Santi Rocco e Sebastiano. Nello stesso anno il Monte comprò l'immobile adiacente da Domenico Zuffo, creando così un unico complesso denominato Monte del Duomo, per secoli sede dell'Istituto. Il Monte riceveva annualmente il 2% di tutte le entrate del Comune; spesso però fu proprio il Comune a prelevare dalle casse dell'Istituto ingenti somme di denaro che, insieme a ruberie e malversazioni, furono causa di gravi danni finanziari (grosse sparizioni di denaro si verificarono sistematicamente tra la fine del XVI secolo e la prima metà del XVIII). Nel 1618, ad esempio, a causa della peste, i debiti del Comune verso il Monte erano talmente alti da non riuscire a essere soddisfatti: per evitare il fallimento il Monte venne così autorizzato ad aumentare di "due bagattini per lira" il costo dei prestiti su pegno. Fortunatamente, però, non trascurabile era il sistematico apporto di capitali dato dalle istituzioni religiose, dai parroci delle comunità limitrofe e dalle confraternite cittadine. A seguito dei decreti emanati dal governo francese nel 1807, che disciplinavano la beneficenza pubblica nel Regno italico, il Monte venne posto alle dirette dipendenze della Congregazione di Ccittadina, ottenendo nuovamente l'autonomia dodici anni più tardi. Il 22 febbraio 1879 il Consiglio comunale dette al Monte un nuovo statuto, aggiornato poi nel 1906 per renderlo conforme alla legge 4 maggio 1898 n. 169 e al successivo regolamento del 14 maggio 1899 n. 185, in base ai quali venne riconosciuto ai monti di pietà il doppio carattere di beneficenza e di credito. Sciolti gli organi amministrativi nel 1982, il 30 marzo 1984 venne stipulato l'atto di fusione per incorporazione dell'Istituto nella Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

relazioni

ente conservatore

bibliografia

- Vittorino Meneghin, Bernardino da Feltre e i Monti di pietà, Vicenza, LIEF Edizioni, 1974, pp. 487-504, 657-665;
- Antonio Borin, Il Monte di Pietà di Montagnana, Montagnana, Banca del Monte di Montagnana, 1983;
- Associazione Bancaria Italiana, Annuario delle aziende di credito e finanziarie 1984, volume I, Dati sulle aziende e elenco sportelli, Roma, 1984, p. 597.

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