Monte di Pietà di Monselice
Veneto, Monselice
Il 23 giugno 1494 Bernardino da Feltre giunse a Monselice, invitato dalla comunità affinché proponesse anche qui - come a Padova e a Piove di Sacco - la fondazione di un Monte di Pietà per combattere l'usura, praticata dai banchieri ebrei. Terminati i sermoni del francescano venne convocato il Consiglio comunale, che si dichiarò favorevole alla costituzione del Monte. Bernardino suggerì all'assemblea di confrontarsi con gli amministratori del Monte di Padova, di adottarne gli statuti e di chiedere l'approvazione a Venezia. Anche il Monte di Monselice ebbe quindi come promotore Bernardino da Feltre sebbene, per la mancanza di documentazione, non sia tuttora possibile affermare con certezza che effettivamente sia stato eretto subito dopo la sua predicazione (alcuni studi fissano la data di fondazione dell'Istituto addirittura al 1552). La situazione economica del Monte non fu mai molto florida, tanto che nel 1552 il Consiglio comunale, per far fronte alle continue richieste di credito da parte della popolazione stremata dalla carestia e dal conseguente aumento dei prezzi dei generi di prima necessità, decise di offrire un interesse del 3% a tutti coloro che avessero depositato denaro presso il Monte, che beneficiò anche dei denari provenienti dalla "commissaria" di Giacomo Savacca. Nel 1807 l'amministrazione del Monte, da sempre nelle mani del Consiglio comunale, passò alla neocostituita Congregazione di Carità che lo gestì fino al 1819, quando l'Istituto ottenne nuovamente l'autonomia. All'indomani della Grande guerra il Monte dovette far fronte a un grave dissesto finanziario che minò la sua stessa esistenza. L'amministrazione del tempo, preoccupata per le conseguenze che sarebbero derivate da un'eventuale chiusura dell'Istituto, prese accordi per un intervento diretto del Monte di Pietà di Padova che, con regio decreto 1 maggio 1922, ne assunse la gestione e per risollevarne le sorti istituì la sezione credito. Alla fine degli anni '20, però, la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo assorbì il Monte di Pietà di Padova, e con esso la sezione credito del Monte di Monselice. La sezione pegni continuò invece ad essere attiva presso la filiale di Monselice della Cassa di Risparmio.
bibliografia
- Celso Carturan, Storia di Monselice, datt. presso la Biblioteca comunale di Monselice, 1949, pp. 1504-1542;
- Vittorino Meneghin, Bernardino da Feltre e i Monti di pietà, Vicenza, LIEF Edizioni, 1974, pp. 486-487.