Monte di Pietà di Piove di Sacco
Veneto, Piove di Sacco
Mentre nel giugno 1491 Bernardino da Feltre predicava a Padova per sollecitare l'istituzione del Monte di Pietà cittadino, nel vicino comune di Piove di Sacco si diffuse l'interesse nei suoi sermoni al fine di poter realizzare anche qui un'istituzione analoga. Il Consiglio comunale inviò così a Venezia una commissione per chiedere al Vicario provinciale dei Minori Osservanti di inviare per qualche giorno Bernardino a Piove di Sacco. In quanto predicatore apostolico, però, il francescano dipendeva direttamente dal Vicario generale: nonostante ciò la lettera scritta dal Vicario provinciale Francesco Contarini convinse ugualmente il frate a recarsi a Piove di Sacco. Bernardino giunse in città nell'agosto 1491, dove cominciò immediatamente a predicare e a raccogliere le offerte per la costituzione del Monte: i piovesi risposero subito con generose offerte e lo stesso frate donò nove ducati. Durante la permanenza di Bernardino in città, presentarono la loro offerta gli abitanti di ben 24 paesi del circondario: essendo zona molto povera e prettamente agricola, vennero donati per lo più prodotti della terra. Gli abitanti di Rosara offrirono addirittura "uno manzo zovene de anni 3". Formato il capitale iniziale, il 17 novembre 1491 il doge Agostino Barbarigo ne approvò gli statuti, che ricalcavano fedelmente quelli del Monte padovano. L'Istituto fu attivo, fra alti e bassi, per oltre quattro secoli. Nel corso dell'800 una grave crisi finanziaria spinse gli austriaci a decretarne la chiusura. Riaperto cinque anni più tardi, all'inizio del '900 l'insufficienza di capitale e di redditi mise nuovamente in difficoltà l'Istituto: il Monte di Pietà di Padova, nel 1922, ne assunse così la gestione.
relazioni
ente conservatore
bibliografia
- Vittorino Meneghin, Bernardino da Feltre e i Monti di pietà, Vicenza, LIEF Edizioni, 1974, pp. 341-345.