Credito Meridionale

Campania, Napoli

data di fondazione19.09.1921
data di fusione1930

La società anonima Credito Popolare Meridionale nacque il 19 settembre 1921, dalla fusione tra la Banca Cattolica del Sannio di Benevento e la Banca di Credito Popolare di Terra di Lavoro di Caserta (istituti di cui non si trovano tracce negli archivi). Poco tempo dopo l'Istituto modificò la propria ragione sociale in Credito Meridionale. Sin dalla sua costituzione, il Credito Meridionale dovette affrontare diverse crisi, come quelle prodotte dalla caduta della Banca Italiana di Sconto e dai dissesti di oltre 40 banche operanti nella propria zona di competenza, compresa tra Campania, Abruzzo, Molise e Basilicata. A quella degli istituti di credito si aggiunse anche la crisi agricola e industriale, per cui molte operazioni di sconto, specie quelle effettuate in zone dove non vi erano altri istituti di credito, si trasformarono prima in immobilizzazioni e poi in perdite reali. Nel solo 1927, ad esempio, le cambiali scontate erano 120.000, per un importo di circa 200 milioni di lire. Caduto in dissesto nel 1928, con i conseguenti arresti del Direttore generale e del Consigliere delegato, con sentenza del Tribunale di Napoli del 20 marzo 1930 l'Istituto fu ammesso al concordato preventivo e in seguito fu assorbito dalla Banca Agricola Commerciale del Mezzogiorno. Al momento dell'assorbimento il Credito Meridionale contava circa 300 dipendenze e un capitale sociale di 12 milioni di lire. Tra gli azionisti dell'Istituto figuravano il Credito Veneto, la Banca Cattolica di Calabria, la Banca di Airola, il Credito Napoletano, la Banca Cattolica Veronese e il Credito Pugliese, rappresentanti oltre il 40% del capitale sociale.

relazioni

ente conservatore

fonti

- Archivio Storico Banca d'Italia, Vigilanza sulle aziende di credito, pratt., n.8144, fascc. 1-3; Sconti, pratt., n. 330, fasc. 2.

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