Credito Pavese

Lombardia, Pavia

data di fondazione28.02.1917
data di fusione20.02.1932

Il Credito Pavese fu costituito come società anonima il 28 febbraio 1917 con un capitale di 500.000 lire suddiviso in 5.000 azioni da 100 lire ciascuna. Primo e unico Presidente, fino alla fusione, fu Guglielmo Castelli. Segretario del Consiglio, nonché Direttore dell'Istituto, fu Remo Vigorelli, appena licenziatosi dalla Banca Piccolo Credito Sant'Alberto di Lodi, e costretto a lasciare le cariche nell'aprile 1918 perché richiamato alle armi. Tra il 1918 e il 1920 l'Istituto sottoscrisse 500 azioni dell'Ansaldo, in compartecipazione con il Credito Nazionale, e acquisì piccole partecipazioni in diversi istituti di credito, tra cui: Banca Cattolica Veronese, Banca Jesina, Banca Piccolo Credito Sant'Alberto di Lodi, Banca San Marziano di Voghera, Credito Ligure, Banco di Roma. Nel 1919, all'interno dell'Istituto, venne creato l'Ufficio di assistenza per le cooperative, "sia per incoraggiare lo sviluppo della cooperazione, sia per controllare le cooperative finanziate dalla Banca". Due anni più tardi partecipò alla costituzione dell'Ente Autonomo per le Case Popolari, promosso dal comune di Pavia. L'Assemblea dei soci del 20 febbraio 1932 approvò la fusione del Credito Pavese nel Banco Sant'Alessandro, insieme a altri istituti di credito cattolici, sulla base dei rispettivi bilanci al 31 dicembre 1931. Da questa operazione nacque la Banca Provinciale Lombarda.

relazioni

ente conservatore

fonti

- Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia "Mario Romani", Fondo documenti Banche cattoliche, Credito Pavese, cart. 9.

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