Credito Milanese

Lombardia, Milano

data di fondazione15.10.1925
data di fusione10.05.1937

La società anonima Credito Milanese, con sede in via Boito 1, venne costituita il 15 ottobre 1925 con un capitale sociale di 100.000 lire su iniziativa dell'avvocato Umberto Monteverde, primo presidente dell'Istituto. Il Credito Milanese crebbe rapidamente, tanto che in pochi mesi il capitale sociale venne aumentato prima a uno e poi a due milioni di lire, ma altrettanto rapidamente subì un netto declino, dal momento che l'Assemblea straordinaria del 25 marzo 1931 deliberò la diminuzione del capitale sociale ad appena 10.000 lire. In questa circostanza l'intero pacchetto azionario dell'Istituto venne acquisito da Dino Gallicani, ex agente di cambio, che aumentò il capitale a 260.000 lire e divenne il nuovo Presidente del Consiglio di amministrazione. Nonostante la nuova gestione, però, l'attività dell'Istituto non riuscì a decollare così, "giunto ormai allo stato preagonico", il 10 maggio 1937 l'Ispettorato per la Difesa del Risparmio e per l'Esercizio del Credito autorizzò il Banco di Napoli a incorporare il Credito Milanese. Per il Banco di Napoli, però, l'assorbimento dell'Istituto era assolutamente subordinato all'apertura di una propria agenzia a Milano, dal momento che la sua presenza nel capoluogo lombardo si limitava alla sola sede di via Tommaso Grossi, risalente al 1872. Ciò rientrava infatti nel programma di espansione territoriale del Banco fuori dalla propria naturale zona di competenza, cominciato nel marzo 1936 con le incorporazioni del Banco Cambio San Vincenzo di Genova e della Banca Adams & C. di Firenze, e proseguito nel 1938 con l'acquisizione del Credito Commerciale di Roma Bonamici & C. e nel 1940 con la Banca Loria & C. di Milano. Dopo insistenti pressioni al Governatore della Banca d'Italia Vincenzo Azzolini, il Direttore Generale del Banco di Napoli Giuseppe Frignani ottenne quanto sperato, nonostante le reticenze del Comitato dei Ministri, che considerava la piazza di Milano ormai "satura di sportelli", e i tentativi del Credito Italiano di acquisire il pacchetto azionario del Credito Milanese per procedere alla liquidazione e alla chiusura senza sostituzione della Banca stessa.

relazioni

ente conservatore

fonti

- Archivio Storico Banca d'Italia, Banca d'Italia, Vigilanza sulle aziende di credito, pratt., n. 6361, fasc. 1;
- Archivio Storico Banca d'Italia, Ispettorato del credito, pratt., n. 13, fasc. 11; n. 662, fasc. 41.

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