Banca Cattolica San Liberale

Veneto, Treviso

data di fondazione12.12.1892
data di fusione1930

La Banca Cattolica San Liberale, società anonima cooperativa a capitale illimitato, venne costituita a Treviso il 12 dicembre 1892 per iniziativa di monsignor Giovanni Maria Pellizzari, presidente della Banca fino al 1905, quando fu nominato vescovo di Piacenza. Scopo della Società era "favorire le Casse Rurali nel Veneto fornendo loro il credito ad un interesse inferiore almeno di uno per cento allo sconto ordinario delle Banche" (Statuto, art. 5). La Banca poteva esercitare la propria attività in tutto il Veneto (ivi, art. 2), ed era ammesso come socio chi non fosse "notoriamente contrario alla Chiesa Cattolica" (ivi, art. 10). Gli utili netti erano destinati ad opere cattoliche e alla beneficenza nella percentuale del 10%, poi aumentata al 20% con le modifiche statutarie successive. Nel 1931, insieme alla Banca Feltrina e alla Banca Provinciale di Belluno, la San Liberale partecipò da protagonista alla seconda fase dell'operazione di concentrazione del sistema creditizio cattolico regionale nella neocostituita Banca Cattolica del Veneto. A quella data il conte Enrico Matteo Passi e l'avvocato Guido Rogger, rispettivamente presidente e vicepresidente della Banca Cattolica San Liberale, ricoprivano già la carica di vicepresidente e consigliere della BCV. Altra figura di rilievo dell'Istituto trevigiano era Secondo Piovesan - già dal 1926 direttore generale della San Liberale - che nel 1930 passò alla Banca Cattolica del Veneto, ricoprendo dal 1947 al 1972 la carica di amministratore delegato. La San Liberale era il maggiore tra gli istituti confluiti nella BCV, con un capitale di 3 milioni di lire e una rete di sportelli con ventinove tra succursali e agenzie e venti tra rappresentanze e recapiti, concentrati in prevalenza nelle province di Treviso e Venezia.

relazioni

ente conservatore

percorsi

personalità di rilievo

Secondo Piovesan

(Alessandria, 27 marzo 1893 - Vicenza, 11 marzo 1976)
Di modeste origini, il 26 ottobre 1908 entra quindicenne nella Banca Cattolica Vicentina come impiegato in prova; l'anno dopo viene confermato in pianta stabile in qualità di contabile di seconda classe. Partecipa alla prima guerra mondiale e nel 1918, una volta congedato, riprende il lavoro presso la Banca che gli aveva conservato il posto per 'l'ottimo servizio prestato'.
La sua carriera prosegue rapidamente, fa esperienza presso il Credito Polesando di Rovigo (1923-1926) e nel 1926 viene nominato direttore generale alla Banca Cattolica San Liberale di Treviso, uno degli istituti di credito più importanti della regione. L'attiva presenza di Piovesan alla guida di diverse banche cattoliche venete ne prefigura quasi il destino ovvero di governare il passaggio del credito cattolico veneto verso un unico istituto regionale. Nel 1930 entra nella neonata Banca Cattolica del Veneto, assumendo il ruolo di protagonista della difficile opera di riassestamento della Banca - appena uscita dal turbolento periodo di crisi che aveva colpito le banche cattoliche federate del Credito Nazionale nella seconda metà degli anni Venti -, compiuta grazie a una politica di contenimento delle spese e di credito frazionatissimo, sapendo gradatamente riacquistare la fiducia dei risparmiatori e ponendo le premesse per la crescita degli anni Cinquanta.
Fino al 1947 ricopre la carica di direttore generale, poi di amministratore delegato fino al 1972, quando - nel suo ottantesimo compleanno - lascia l'incarico, rimanendo comunque presidente onorario.
Ricopre diversi incarichi in importanti enti e associazioni del mondo creditizio: nel 1945 viene eletto consigliere di amministrazione dell'Istituto Centrale di Banche e Banchieri (Istbank), dal 1954 è membro del Comitato direttivo e poi vice presidente (1955-1963)dell'Associazione Nazionale Aziende Ordinarie di Credito (Assbank); consigliere dell'Associazione Bancaria Italiana in rappresentanza delle Banche di credito Ordinario (1950-1953).
A Vicenza ricopre le cariche di presidente dell'Ente Comunale di Assistenza e presidente dell'Istituto Musicale F. Canneti. Autore di testi teatrali in dialetto vicentino è anche stato presidente dell'Unione Cattolica Artisti Italiani.

bibliografia

- Banca Cattolica San Liberale, Origini e sviluppo. 1893-1928, Opuscoli editi dal Banco Ambrosiano Veneto, Venezia, Stab. Grafico Umberto Bortoli, 1928; 
- Gabriele De Rosa, Una banca cattolica fra cooperazione e capitalismo. La Banca Cattolica del Veneto, Roma-Bari, Laterza, 1991;
- Paola Chiapponi e Chiara Guizzi, La Banca Cattolica del Veneto e il suo patrimonio archivistico. Uomini, tradizioni e territorio, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2007, p. 189;
-  Francesca Pino, Alessandro Mignone (a cura di), Memorie di valore: guida ai patrimoni dell'Archivio storico di Intesa, Milano, Hoepli- Intesa Sanpaolo, 2016.

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