Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo

Lazio, Viterbo

data di fondazione18.04.1855
data di fusione23.11.2015

L'iniziativa per istituire la Cassa di Risparmio di Viterbo fu presa nel 1854 dal Consiglio provinciale allora presieduto da monsignor Pietro Lasagni. Lo statuto fu approvato con rescritto pontificio del 18 aprile 1855 e le operazioni cominciarono il successivo 1° luglio, dopo che i 102 soci fondatori acquistarono 150 azioni da dieci scudi romani ciascuna. Primo presidente della Cassa, fino al 1861, fu il conte Cesare Pocci, Gonfaloniere della Città. I vari statuti che si susseguirono dal 1855 al 1893 stabilirono che i capitali fossero impiegati soprattutto nell'acquisto di titoli pubblici, in mutui e conti correnti ipotecari e chirografari, in obbligazioni fondiarie ed agrarie, in prestiti su pegno di oggetti preziosi. Con lo statuto del 1893 si decise inoltre di intraprendere i servizi di esattoria e tesoreria di enti morali. I depositi della Cassa continuarono a crescere dall'atto della sua fondazione fino al 1886, data a partire dalla quale l'Istituto visse un decennio di acuta depressione. L'affluire dei depositi aveva spinto la Cassa ad eccedere nella concessione di crediti, ma le precarie condizioni economiche del Regno e la crisi agraria locale impedirono a molti debitori di restituire il denaro avuto in prestito, portando così la Cassa sull'orlo del collasso. Nel 1927-28, in seguito alla legge n. 2587 del 1927 sul riordinamento delle Casse di Risparmio, l'Istituto assorbì le Casse di Acquapendente, Bagnoregio e Carbognano, mentre con regio decreto 25 febbraio 1937 n. 318 incorporò le Casse di Risparmio Riunite di Ronciglione, Sutri, Capranica e Caprarola, modificando la propria ragione sociale in Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo. All'indomani della Seconda guerra mondiale, l'Istituto concesse numerosi crediti ai cittadini viterbesi per la ricostruzione delle proprie case e partecipò con un fondo di 100.000 lire alla ricostituzione della Società per la Conservazione dei Monumenti (che trovò ospitalità presso la sede dell'Istituto), che si occupò dei lavori di restauro di importanti edifici storici danneggiati dai bombardamenti. Con decorrenza 1° novembre 2010 Casse del Centro SpA, società costituita nel 1999 da Banca Intesa e controllante l'Istituto viterbese, è stata incorporata in Banca CR Firenze, che quindi a sua volta si trova a controllare la Cassa. Il 23 novembre 2015 la Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo è stata fusa per incorporazione da Intesa Sanpaolo.

relazioni

ente conservatore

percorsi

personalità di rilievo

Cesare Pocci

(Viterbo, 16 settembre 1810 - Viterbo, 17 settembre 1876)
Cesare Pocci, figlio del conte Pier Giovanni e di Olimpia Gualterio, improntò la sua vita nella devozione alla figura del pontefice e divenne protagonista della vita cittadina viterbese. Ricoprì, infatti, importanti incarichi nelle istituzioni cittadine e fu più volte gonfalone della città, la prima volta nel biennio 1844-1845, facendosi promotore di diverse importanti iniziative economiche e sociali. Nel 1843 istituì con il conte Tommaso Fani la Società del Teatro dell'Unione, con l'intenzione di costruire in Viterbo un nuovo teatro, che infatti, dopo diverse difficoltà, venne terminato nel 1855, su progetto dell'architetto romano Virginio Vespignani. Ricoprì la carica di Presidente della Cassa di Risparmio di Viterbo dalla fondazione (1855) al 1861; porta la sua firma, il manifesto, datato 23 giugno 1855, pubblicato su Indirizzo alla Provincia Viterbese nel quale si annuncia l'apertura a partire dal 1 luglio 1855 di una Cassa di Risparmio a profitto di tutta la Provincia.
Rimanendo sempre fedele al governo pontificio, dopo l'Unità d'Italia venne insignito dell'onoreficenza di commendatore dell'Ordine di San Gregorio Magno; negli anni successivi rimase strenuo difensore degli interessi cattolici in città.


palazzi di pregio

Palazzo Pagliacci

Palazzo Pagliacci, sede storica della Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo, fu costruito per la famiglia Pagliacci intorno alla metà del XVIII secolo, sul progetto dell'architetto Filippo Prada e acquisito dalla Cassa nel 1874. Ospita alcune opere d'arte di proprietà dell'Istituto tra le quali alcuni Stacchi di Affreschi della Chiesa di S. Stefano in Bagnaia e opere di autori tra cui Matteo Giovannetti, Domenico Corvi, Giovan Francesco Romanelli e Marco Benefial.

bibliografia

- Ministero d'Agricoltura, Industria e Commercio, Le Casse ordinarie di Risparmio in Italia dal 1822 al 1904. Notizie storiche presentate all'Esposizione di Milano del 1906, Roma, Tipografia Nazionale di Giovanni Bertero e C., 1906, pp. 517-519;
- Associazione Nazionale fra le Casse di Risparmio Italiane, Le Casse di Risparmio Italiane nel Venticinquennale della loro Associazione (1912-1937), Roma, Tipografia delle Terme, 1937, pp. 529-533;
- Andrea Scriattoli, La Cassa di Risparmio di Viterbo dalla sua fondazione nel 1854 al 1936, Viterbo, Tipografia G. Agnesotti, 1937;
- Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane, Le Casse di Risparmio Italiane nel secondo Venticinquennale della loro Associazione (1938-1962), Roma, Tipografia delle Terme, 1962, pp. 566-576;
- Rosario Scipio, I centodieci anni di vita della Cassa di Risparmio di Viterbo, Viterbo, Tipografia Agnesotti 1965;
- Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo, 125 anni di esercizio (1854/1979), Viterbo, Tipografia Agnesotti, 1980; 
- Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane, Le Casse di Risparmio e le Banche del Monte italiane, Roma, Iger - Istituto Grafico Editoriale Romano, 1987, pp. 420-425;
 - Alberto Porretti,  Angelo Allegrini (a cura di), 1944 - 1994. Cinquantenario dei bombardamenti su Viterbo, Viterbo, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Archivio di Stato di Viterbo, 1994.

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