Cassa di Risparmio di Città di Castello
Umbria, Città di Castello
La Cassa di Risparmio di Città di Castello fu istituita sotto forma di società anonima con rescritto pontificio del 10 febbraio 1855, firmato da Pio IX, e iniziò la propria attività il 1° luglio successivo. L'idea di istituire una cassa di risparmio nella città si deve alla figura di don Giovan Battista Rigucci che, già nel 1846, aveva costituito la Società di Mutua Cristiana Beneficenza col fine di assicurare ai suoi soci "un pane nella vecchiaia e un conveniente soccorso nelle malattie". Alla morte del sacerdote, nel 1847, la sua idea fu raccolta da Filottete Corbucci, patriota cittadino, che nel 1852 esponeva il progetto per la nascita di una Cassa di Risparmio attraverso un fondo di dotazione di mille scudi romani, costituito da cento azioni da dieci scudi ciascuna. Con il regio decreto del 13 aprile 1862, la Cassa fu riconosciuta come "corpo morale capace di acquistare e di contrarre in proprio nome" ed evitò la fusione con la locale Congregazione di Carità obbligata dalla legge sulle opere pie che classificava le casse di risparmio tra gli istituti di beneficenza. Il primo statuto della Cassa prevedeva che le somme depositate fossero messe in circolazione soprattutto mediante titoli commerciali, mentre quello del 1891 consentiva anche sovvenzioni e sconti cambiari, mutui a privati e corpi morali, acquisto di titoli pubblici. Sin dai primi anni di attività la Cassa cercò di aiutare l'economia del territorio di competenza, fino ad allora esclusivamente orientata all'autoconsumo, inserendola in un circuito sempre più ampio di scambi commerciali. Nel 1899 furono istituiti prestiti di favore per la piccola proprietà nel territorio comunale, con un fondo di 24.000 lire destinato a migliorie agrarie e a costruzioni rurali, mentre largo credito (anche sull'onore) fu concesso in favore di coloni mezzadri e di piccoli possidenti agricoli, a testimonianza dell'interesse dell'Istituto nel settore agricolo, soprattutto in quello della coltivazione del tabacco. Interesse cresciuto nel corso degli anni fino a giungere alla costituzione, nel 1937, della sezione speciale per il Credito agrario di Esercizio, che concedeva prestiti per la conduzione delle aziende agrarie, per la manipolazione e la trasformazione dei prodotti e per l'acquisto di bestiame, macchine e attrezzi agricoli. Nel 1912 assunse per la prima volta la gestione dell'Esattoria consorziale della città e aderì all'Associazione delle Casse di Risparmio Italiane (ACRI), mentre nel 1939 entrò a far parte della Federazione delle Casse di Risparmio dell'Italia Centrale. Nel 1943, a seguito dei bombardamenti aerei che avevano colpito la zona, la Cassa decise di istituire una propria sede di soccorso a Villa Corsini, nella frazione Riosecco, dove trasferì parte dell'archivio e della contabilità generale. Nel 1953, con un capitale di tredici milioni di lire, partecipò alla costituzione del Mediocredito Regionale Umbro. Con decorrenza 1° novembre 2010 Casse del Centro SpA, società costituita nel 1999 da Banca Intesa e controllante l'Istituto, è stata incorporata in Banca CR Firenze, che a sua volta quindi controlla la Cassa di Risparmio di Città di Castello. A seguito del programma di riorganizzazione territoriale di Intesa Sanpaolo, nel giugno 2012 è stata deliberata la fusione per incorporazione delle Casse di Risparmio di Città di Castello, Foligno e Terni e Narni nella Cassa di Risparmio di Spoleto, che modifica così la propria denominazione sociale in Casse di Risparmio dell'Umbria.
bibliografia
- Angelo Rosini, La Cassa di Risparmio di Città di Castello nei suoi primi cento anni. 1855-1955, Città di Castello, Società Tipografica Leonardo da Vinci, 1956;
- Alvaro Tacchini, La Cassa di Risparmio di Città di Castello nei suoi 150 anni, Città di Castello, Petruzzi Editore, 2005.