Cassa di Risparmio di Mirandola

Emilia Romagna, Mirandola

data di fondazione27.09.1863
data di fusione2002

Nel 1863 l'amministrazione comunale di Mirandola, convinta dell'importanza di dotare la città di un istituto di credito locale, decise di fondare una cassa di risparmio versando un fondo di dotazione di mille lire. L'istituzione fu approvata con regio decreto del 27 settembre 1863 firmato da Vittorio Emanuele II. Nonostante la gestione autonoma, al Comune spettò la nomina dell'intero Consiglio di Amministrazione e l'incasso della metà degli utili netti (a partire dal 1887), da utilizzare in opere di pubblica utilità e a favore dell'istruzione secondaria. All'inizio della propria attività, la Cassa investì il proprio capitale in titoli pubblici, sovvenzioni cambiarie e anticipazioni su pegno. Lo statuto del 1887 permise anche i mutui ipotecari e chirografari, mentre quello del 1903 consentì le operazioni di credito agrario secondo la legge del 1887 e i servizi di tesoreria per il Comune e diverse opere pie. La popolazione mirandolese potè così contare finalmente su un istituto che elargiva prestiti destinati all'incremento dell'economia locale, dato che gli istituti di credito allora più vicini, le Casse di Modena e Carpi, erano considerate troppo distanti per sostenere le attività della zona. Molto importante per lo sviluppo economico del territorio fu, in questi anni, la realizzazione della ferrovia Modena-Mirandola-Sassuolo, costruita grazie anche ai contributi annui di 3.000 lire versati dalla Cassa dal 1884 al 1918. A causa delle malversazioni di un impiegato, nel 1899 la Cassa subì una grave perdita, di quasi 70.000 lire, a cui fece fronte con uno storno dal fondo di riserva. L'apertura della prima dipendenza, nella zona di San Felice sul Panaro, risale al 1925 mentre, due anni più tardi, furono assorbite le Cassa di Risparmio di Concordia e la Cassa di Risparmio e Prestiti della Società Operaia di Finale Emilia, che permisero all'Istituto di allargare la propria zona di competenza a tutta la Bassa Modenese, comprendente nove comuni ed una popolazione di circa 100.000 abitanti. Nel 1942, in seguito all'incorporazione del Monte di Credito su Pegno di Mirandola (a cui seguirono nel '49 e nel '73 le incorporazioni dei Monti di Finale Emilia e di San Felice sul Panaro), la Cassa iniziò a esercitare il credito pignoratizio e assunse la nuova denominazione di Cassa di Risparmio e Monte di Credito su Pegno di Mirandola (fino al 1984). Nel 2002 l'Istituto entra a far parte della Cassa di Risparmio di Firenze, poi confluita nel Gruppo Intesa Sanpaolo.

relazioni

ente conservatore

bibliografia

Corrado Agnini, Piero Pioli e Ruggiero Murè- E. Masetti (presentazione), Le Casse di Risparmio ed i Monti di Pietà Federati, Bologna, Federazione delle Casse di Risparmio dell'Emilia - Società Tipografica già Compositori, 1935;
- Cassa di Risparmio di Mirandola, La Cassa di Risparmio e Monte di Credito su Pegno di Mirandola nei suoi primi cento anni. 1864-1963, Modena, Stabilimento Poligrafico Artioli, 1964;
Paolo Fernando Conti (a cura di), Banche e medaglie. Gli anniversari. Vol 1°Milano, Sitrade Italia srl (sistemi trattamento denaro), 1993;
- Giulia Paltrinieri, La banca dei mirandolesi. La Cassa di Risparmio di Mirandola (1863-2000), Mirandola, Cassa di Risparmio di Mirandola, 2000;
- Cassa di Risparmio di Firenze,
Firenze e la sua Cassa : 180 anni di storia nel segno del futuroFirenzeAlinari 24 Ore, 2009.


fonti

- Roberto Baglioni, Archivio storico. Raccolta, in volumi rilegati, dei documenti del fondo storico, Firenze, Cassa di Risparmio di Firenze, 2010.

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