Cassa Rurale ed Artigiana di Cellatica
Lombardia, Cellatica (BS)
La Cassa Rurale ed Artigiana di Cellatica venne costituita per iniziativa di una società di assicurazione sul bestiame il 26 febbraio 1894, con la denominazione di Cassa Rurale di Depositi e Prestiti 'S. Giorgio'. La sua creazione si inserì nel più ampio contesto di iniziative private per la costituzione di società e cooperative sia nel commercio che nell'industria del piccolo paese. La Cassa, a base associativa prevalentemente cattolica, era orientata al finanziamento delle esigenze della locale economia rurale specializzata nella viticoltura e nella coltura del baco da parte di piccoli produttori e al perseguimento di finalità riconducibili al mutuo soccorso. L'Assemblea straordinaria del 19 marzo 1938 deliberò il cambio dell'originaria denominazione e modificò lo statuto per uniformarlo alle disposizioni del Testo unico delle leggi sull'ordinamento delle casse rurali ed artigiane (regio decreto 26 agosto 1937, n. 1706). Nella primavera del 1948 un'ispezione della Banca d'Italia rilevò «fatti provi e del tutto inattesi a carico del Cassiere Segretario» con conseguenti ammanchi di cassa. In breve tempo la Cassa sistemò la situazione senza arrecare danni per i depositanti e dopo di allora si appoggiò alla Banca San Paolo di Brescia per la revisione della propria contabilità. Nell'agosto del 1948 il Consiglio di Amministrazione deliberò l'avvio di trattative con la San Paolo, constatando come le sue funzioni fossero «oramai superate» e fosse «conveniente, nell'interesse stesso dell'economia locale, assicurare al paese un servizio bancario più efficiente». Il 24 aprile 1949 l'Assemblea straordinaria approvò lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione. La Banca San Paolo di Brescia rilevò «la maggior parte del portafoglio dando ai debitori, in un periodo di crisi per la piazza di Cellatica, ampio respiro per l'estinzione delle loro passività» e si insediò con una propria agenzia a partire dagli inizi di maggio; inoltre si impegnò, avvenuta la resa dei conti da parte del liquidatore, ad erogare in beneficenza a favore delle istituzioni locale una somma di lire 50 mila. Il procedimento di liquidazione si chiuse nell'ottobre 1950.
relazioni
ente conservatore
bibliografia
- Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 40, 18 febbraio 1938, p. 8;
- Aldo De Maddalena, Credito e banche a Brescia nei secoli XIX e XX, in Storia di Brescia, vol. IV, Brescia, Morcelliana, 1961, pp. 1043-1082;
- Gian Ludovico Masetti Zannini, Mario Taccolini, Banca San Paolo di Brescia. Una tradizione per il futuro 1888-1988. Note storiche, Brescia, La Scuola, 1988;
- Florio Gradi, Banca San Paolo di Brescia: profilo economico-statistico, Brescia, Cedoc, 1989, p. 146;
- Cesare Bertulli, Fiorenza Marchesani Tonoli, Cellatica tra storia e sentimento, [Cellatica], Comune di Cellatica, 2011, p. 80;
- Giovanni Gregorini, Nascita e organizzazione del credito bancario a Brescia, in Maurizio Pregari (a cura di), Moneta, credito e finanza a Brescia. Dal Medioevo all'Età contemporanea, Annali di storia bresciana 2, Brescia, Morcelliana, 2014, p. 443-444.
fonti
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca San Paolo di Brescia, Banche Aggregate, Cassa Rurale ed Artigiana di Cellatica;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Sanpaolo di Brescia, Verbali del Consiglio di Amministrazione, 7 settembre 1948 e 20 aprile 1949.