Monte di Credito su Pegno di Bergamo

Lombardia, Bergamo

data di fondazione21.04.1557
data di fusione02.09.1985

Il Monte di Pietà di Bergamo fu eretto con delibera del Consiglio maggiore della città del 21 aprile 1557 con elemosine offerte dalla carità cittadina; lo statuto fu approvato il 29 aprile. L'avvio dell'attività fu positivo. Tuttavia, dalla metà degli anni '70 del '500 la sua operatività fu difficoltosa e incerta a causa della mancata autorizzazione pontificia al credito oneroso e della congiuntura economica negativa originata dall'epidemia del 1576-77. Avendo sospeso ogni attività nel 1580, fu rifondato nel gennaio 1589 con l'approvazione di Sisto V. Nonostante al nuovo Monte fu consentito di esigere un interesse sui prestiti del 3% e di incorporare nel capitale gli utili netti di gestione, i numerosi casi di malversazione dei massari e le frequenti crisi economiche del territorio gravarono sulla sua liquidità e dunque sulle sue possibilità di credito. Per questa ragione, con l'appoggio della Serenissima, vari tentativi di riforma dello statuto si susseguirono sin dall'inizio del '600 e per tutto il secolo seguente. Nel frattempo la sede originaria presso un edificio del colle di S. Eufemia della città fu spostata nelle case, prima, dell'ʻhostaria de la Coronaʼ e, poi, della Magnifica Pietà nel 1604. Con l'occupazione francese, il Monte entrò in un periodo di forzosa inattività. Riprese ad operare nel 19° secolo, alla dipendenza della Congregazione di Carità dal 1864. Secondo lo Statuto approvato con regio decreto 2 gennaio 1929, lo scopo del Monte era «di sollevare con sovvenzioni contro pegni ad interesse i bisogni di coloro, che trovandosi in momentanea necessità, sarebbero altrimenti esposti ai danni dell'usura dei pignoratari privati. Inoltre il Monte promuove e favorisce il risparmio, aiuta l'agricoltura, il commercio e l'industria» (art. 1). Oltre ai prestiti su pegno, a cui era dovuta «assoluta preferenza», il Monte poteva svolgere anche le seguenti operazioni: prestiti su merci,  titoli e valori, sconto ed incasso di effetti, apertura di crediti in conto corrente e mutui ipotecari e chirografari, depositi fruttiferi e in conto corrente, depositi e custodia. Nel 1935 fu liquidato ma fu ricostituito nel 1938, con la nuova denominazione di Monte di Credito su Pegno in applicazione delle disposizioni di riordino dei Monti di Pietà adottate quell'anno. Per decreto del Presidente della Repubblica 2 settembre 1985, n. 530 fu fuso per incorporazione nella Banca del Monte di Pavia dando origine alla Banca del Monte di Pavia e di Bergamo.

bibliografia

Statuto organico del Monte dei pegni di Bergamo (1929), in Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, Bollettino di Notizie sul Credito e sul Risparmio. Monti di Pietà di Seconda Categoria. Statuti e Trasformazioni. Anni 1927-28-29-30, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1932, pp. 46-60;
- Bressan Edoardo, Le istituzioni del sociale dall'Unità agli anni Trenta, in Vera Zamagni, Sergio Zaninelli (a cura di), Storia economica e sociale di Bergamo. Fra Ottocento e Novecento. Vol. I. Tradizione e modernizzazione, Bergamo, Fondazione per la storia economica e sociale di Bergamo. Istituto di studi e ricerche, 1996,  pp. 151-181;
- Daniele Montanari, Il credito e la carità, vol. I. I Monti di Pietà delle città lombarde in Età moderna, Milano, Vita e Pensiero, 2001, pp. 159-210;
https://www.monspietatis.org/en/montipieta/view/monte_pieta_bergamo_304.html?p=1, accesso 12 ottobre 2022.

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