Cassa Rurale ed Artigiana di Castenedolo

Lombardia, Castenedolo (BS)

data di fondazione04.05.1907
data di fusione18.03.1947

La Cassa Rurale ed Artigiana di Castenedolo venne costituita con la denominazione di Cassa Rurale di Depositi e Prestiti il 4 maggio 1907 (registrato presso il Tribunale di Brescia il 15 maggio 1907) da undici contadini e possidenti residenti nel comune. Per statuto, suo scopo fu «il miglioramento morale ed economico dei suoi membri per mezzo di atti commerciali escluso qualunque fine politico, fornendo ai soci (...) prestiti pecuniari per mezzo di danaro che esso procura, contraendo prestiti fruttiferi solidariamente garantiti, e dando agli stessi soci opportunità di collocare a interesse il loro denaro temporaneamente inoperoso» (art. 2). Furono ammessi come soci «persone giuridicamente capaci che offrono la guarentigia dell'onestà e moralità individuale, che non siano notoriamente contrarie alla Chiesa Cattolica, ed al Governo costituito, che siano inscritte nei registri della popolazione di Castenedolo o vi tengano frequente dimora o vi abbiano relazioni di affari e sappiano scrivere il loro nome e cognome, che non facciano parte di altra società a responsabilità illimitata» (art. 4). Fu inoltre stabilito che gli utili netti di gestione dovessero essere destinati ad un fondo di riserva e che raggiunta la somma di lire 3.000 tale fondo venisse alimentato con un ventesimo degli utili annuali, erogando il residuo a favore di un'opera  di utilità per i soci (art. 9). Il 9 gennaio 1936 la Cassa fu autorizzata dal Prefetto all'apertura nelle ore antimeridiane della domenica, in quanto operava in una zona «ove il commercio trae sviluppo quasi totalmente dall'affluenza nel capoluogo della popolazione rurale e dalla secolare abitudine di questa di fare acquisti e di sbrigare i propri affari [nell'] unico giorno della settimana nel quale, per ragioni di riposo e per le pratiche religiose, si tralasciano i lavori agricoli». L'Assemblea straordinaria del 15 maggio 1941 deliberò il cambio dell'originaria denominazione e modificò lo statuto per uniformarlo alle disposizioni del Testo unico delle leggi sull'ordinamento delle casse rurali ed artigiane (regio decreto 26 agosto 1937, n. 1706). Il 18 marzo 1947 la Banca San Paolo di Brescia accettò, su richiesta della Cassa, di intervenire nel processo di liquidazione, garantendo «integralmente pagamento delle passività» e di proseguire l'attività bancaria sulla piazza con l'apertura di una propria agenzia.

relazioni

ente conservatore

bibliografia

Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 40, 18 febbraio 1938, p. 8;
- Confederazione Fascista delle Aziende del Credito e dell'Assicurazione, Annuario delle Aziende di credito e finanziarie, 1939-1940 XVII-XVIII, Roma, [1939], p. 329;
- Aldo De Maddalena, Credito e banche a Brescia nei secoli XIX e XX, in Storia di Brescia. Vol. IV, Brescia, Morcelliana, 1961, pp. 1043-1082;
- Maurizio Pegrari, Per una storia sociale delle banche a Brescia dopo l'Unità: problemi e vicende, in La Banca Credito Agrario Bresciano e un secolo di sviluppo. Uomini, vicende, imprese nell'economia bresciana, Vol. I, [Brescia], Banca Credito Agrario Bresciano, 1983, pp. 177-205;
- Giovanni Gregorini, Nascita e organizzazione del credito bancario a Brescia, in Maurizio Pegrari (a cura di), Moneta, credito e finanza a Brescia. Dal Medioevo all'Età contemporanea, Brescia, Morcelliana, 2014, pp. 433-459.
- Gian Ludovico Masetti Zannini, Mario Taccolini, Banca San Paolo di Brescia. Una tradizione per il futuro 1888-1988. Note storiche, Brescia, La Scuola, 1988;
- Florio Gradi, Banca San Paolo di Brescia: profilo economico-statistico, Brescia, Cedoc, 1989, p. 145.

fonti

- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca San Paolo di Brescia, Banche Aggregate, Cassa Rurale ed Artigiana di Castenedolo;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca San Paolo di Brescia, Verbali del Consiglio di Amministrazione, 18 marzo 1947.

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