Il Monte di Pietà di Gavi venne istituito sotto il titolo di Nostra Signora Assunta tra il 1550 e il 1560 per iniziativa della Confraternita locale (detta anche dei Turchini, dal colore della cappa in onore al Monte della Madonna), ente che si ritiene sia stato costituito nel 1430 dalle famiglie borghesi più influenti e benestanti della città. Nel 1870 alcuni fra gli amministratori del Monte parteciparono alla costituzione del primo istituto bancario locale, la Banca del Mandamento di Gavi. Secondo lo statuto approvato con regio decreto 21 agosto 1906, n. 349, lo scopo del Monte fu «d'imprestare contro pegni piccole somme alle persone bisognose del solo comune di Gavi» (art. 11). I prestiti erano effettuati gratuitamente con garanzie di pegno su effetti di biancheria, oggetti d'oro, d'argento e rame; la somma prestata non poteva superare i due terzi del valore di stima del pegno e doveva comunque mantenersi nei limiti da lire 1 a lire 80. I prestiti potevano avere una durata di due anni rinnovabili, alla cui scadenza, i pegni non riscattati, erano venduti all'incanto. Gli utili netti di gestione erano concessi in sussidi ad altri enti, con particolare riguardo all'ospedale; il Monte inoltre concorreva con una somma annuale al mantenimento del ricovero di mendicità annesso all'ospedale. L'amministrazione era affidata alla Congregazione di Carità e la direzione, a turno, ad un membro della stessa. Il direttore, il presidente e i consiglieri prestavano la loro opera gratuitamente. Ridenominato Monte di Credito su Pegno, in applicazione del provvedimento del 1938 sull'ordinamento dei Monti, fu posto in gestione commissariale nel settembre 1939 sotto la guida di Oreste Bertelli. Il regio decreto 5 dicembre 1941, n. 1366 dispose l'incorporazione del Monte di Gavi nel Monte di Credito su Pegno di Tortona .