Nel 1858 il consiglio comunale di Voghera nominò una commissione fondatrice per la costituzione della Cassa di Risparmio e di Anticipazione del Circondario di Voghera, autorizzata con regio decreto 7 ottobre 1859 e aperta al pubblico il 1° aprile dell'anno successivo. Il fondo di dotazione iniziale fu costituito da 200 azioni da 50 lire ciascuna, 20 delle quali sottoscritte dal Comune. Sottoposta alla tutela e alla sorveglianza del Municipio, la Cassa era gestita a titolo volontario da un Consiglio composto da sette membri, denominati "direttori", fra cui il sindaco di Voghera, che ne era il Presidente. Scopo della Cassa fu di ricevere e rendere fruttiferi i depositi in denaro provenienti da qualunque ceto sociale e di incentivare lo sviluppo agricolo, commerciale e industriale del circondario. Notevole fu l'istituzione, nel 1903, di due premi da 50.000 lire ciascuno per la costituzione di nuovi opifici nel territorio di competenza: le aziende che ne usufruirono, la Filatura Vogherese Carminati e la Pietro Bertollo e C., dettero lavoro a circa 900 operai. Le erogazioni a scopo benefico e di pubblica utilità, iniziate nel 1866, furono concesse principalmente all'orfanotrofio cittadino, all'ospedale e ricovero di mendicità e all'Istituto delle figlie derelitte. La gestione della Cassa di Risparmio di Voghera fu assunta dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde mediante fusione con regio decreto legge n. 894 del 9 maggio 1926.